Wikileaks, origine intercettata

Wikileaks, origine intercettata

Chiarezza sui documenti da cui è partito il sito di rivelazioni: intercettato un nodo di Tor e i documenti ottenuti da un gruppo di cracker cinesi
Chiarezza sui documenti da cui è partito il sito di rivelazioni: intercettato un nodo di Tor e i documenti ottenuti da un gruppo di cracker cinesi

Wikileaks , il sito di rivelazioni giornalistiche e documenti filtrati da archivi segreti, fa chiarezza anche sulla sua origine: tra le informazioni in suo possesso prima dell’avvio della piattaforma vi sarebbero documenti intercettati su Tor , strumento di privacy idealmente al servizio di chi non gode di libertà di espressione.

A garantire alcuni di quel supposto “milione di documenti da 13 paesi” in possesso di Wikileaks prima del lancio, e di cui ha sempre parlato il fondatore Jualian Assange, vi sarebbe quindi un’intercettazione della rete Tor, uno strumento che permette ai suoi utenti di navigare e inviare documenti anonimamente. E di cui la stessa Wikileak, fra le varie misure di sicurezza adottate nelle sue operazioni, userebbe una versione modificata.

A mettere a diposizione della nascente piattaforma i segreti origliati sarebbe stato un suo attivista che, gestendo uno dei server che ospitava dei nodi in uscita della rete Tor (l’unico passaggio non codificato dei documenti), ha potuto accedere a tutta una serie di informazioni.

In particolare si sarebbe accorto che un gruppo di cracker o spie cinesi utilizziva Tor per trasmettere i documenti rubati ai governi . Solo una parte di quanto intercettato è stata divulgata sulla piattaforma. Alcuni dei documenti così ottenuti potrebbero peraltro appartenere ai sostenitori dei diritti umani e potrebbero quindi essere pericolosi per la loro incolumità.

Tor, infatti, costituisce un mezzo appoggiato dalla Electronic Frontier Foundation (EFF) e altre associazioni a difesa delle libertà civili, in quanto fondamentale per i difensori dei diritti umani e le altre persone che non hanno la libertà di esprimersi, per comunicare, per esempio, con i giornalisti.

Non in tutti i paesi, peraltro, tale forma di intercettazione è legale. E quindi potrebbero esserci conseguenze per Wikileaks a seconda dello stato in cui ricadono: anche se al momento il sito è per la gran parte ospitato dall’ISP svedese PRQ.se, conterebbe da chi e dove tale intercettazione sarebbe stata effettuata.

Non è stato specificato se la piattaforma continua ad origliare Tor né è stato divulgato il nome dell’attivista autore dell’operazione: alcuni ci vedono, tuttavia, la mano di Dan Egerstad , sorto agli onori della cronaca pochi mesi dopo il lancio di Wikileaks per aver intercettato informazioni governative sempre attraverso i nodi in uscita di Tor.

Egerstad ha tuttavia sempre negato qualsiasi forma di collaborazione con Wikileaks.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
3 giu 2010
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