Si tratta di una mossa strategica che dovrebbe bilanciare il bisogno di proteggere dai vandali della parola la più nota enciclopedia libera del web con il diritto di ogni netizen a partecipare a quella che resta una comunità online aperta. E Wikipedia ha parlato a tal proposito di un passo importante appena intrapreso.
È infatti stata inaugurata la fase di prova di Pending Changes , ovvero una nuova modalità pensata dall’enciclopedia libera per allentare le già rigide manette applicate alle mani di chi voglia contribuire all’ampliamento di pagine su personaggi e tematiche particolarmente controversi .
Nel dettaglio , l’iniziale fase sperimentale coinvolgerà 2mila articoli in lingua inglese , come quelli sull’ex-presidente statunitense George W. Bush o sul Primo Ministro del Regno Unito David Cameron. Un numero destinato però a crescere, secondo le indicazioni degli stessi wikipediani.
Gli utenti potranno in pratica modificare gli articoli in questione, proponendo i propri cambiamenti in una board, in attesa – lo status provvisorio verrà appunto indicato col termine pending – dell’autorizzazione a procedere da parte dei senior editor di Wikipedia. E ciò sarà possibile per tutti, anche per utenti nuovi o che non hanno inserito le proprie credenziali .
In pratica, si tratta – secondo la stessa pagina dedicata a Pending Changes – di un’alternativa ai precedenti (e più restrittivi) modi di operare sulle pagine più controverse dell’enciclopedia. Modalità come quella semi-protetta o totalmente protetta. Una novità elettrizzante, almeno per il founder Jimmy Jimbo Wales. Ma anche uno spazio pubblico dove le modifiche enciclopediche potranno essere discusse e quindi approvate.
Mauro Vecchio