Dai comuni wikipediani ai volontari della fondazione che gestisce la più popolare enciclopedia libera del web. A Washington è di scena l’ultima edizione di Wikimania , il grande raduno della comunità capitanata dal carismatico Jimmy Jimbo Wales. Un’occasione per tirare nuovamente le somme dopo un altro anno di vicissitudini, data la continua e inesorabile emorragia di editor.
Come vanno le cose a Wikipedia? Nell’ottobre 2005, la Wikimedia Foundation adottava 67 nuovi sysops – o più semplicemente, amministratori – ovvero i grandi custodi che possono eliminare contenuti, bloccare editor, proteggere le singole voci da atti di vandalismo digitale. Nel giugno 2012, il numero di administrator promossi dalla fondazione statunitense è sceso a 6 , un calo assordante.
I problemi dell’enciclopedia libera non finiscono qui. Nell’estate del 2007, i semplici editor di en.wikipedia con più di 5 voci inserite al mese erano all’incirca 50mila. Nel 2012, il numero è sceso a 30mila . Facile capire perché, nel corso di Wikimania , la community ha annunciato un nuovo editor di testo WYSIWYG per facilitare il lavoro di inserimento dei contenuti e dunque invogliare la massa dei potenziali volontari.
Non è il solo problema discusso a Washington. Mary Gardiner, co-founder di Ada Initiative , ha infatti puntato il dito contro un pesante sbilanciamento di genere nella comunità dei contributori. I dati mostrano che più del 30 per cento dei lettori di Wikipedia è rappresentato da donne. Ma solo il 10-15 per cento degli utenti che collaborano è donna, una percentuale che scende a 8 se considerate tutte le versioni del Pianeta .
È anche una questione culturale. Lo stesso Wales ha citato come esempio la voce relativa all’abito nuziale di Kate Middleton, subito segnalata per la rimozione dai sysops di Wikipedia. Vero che parte della comunità rosa di Wikipedia aveva protestato per l’inserimento della voce, considerata troppo futile per una enciclopedia. Gardiner ha tuttavia esortato la fondazione a rivedere alcuni processi per la selezione degli amministratori.
Mauro Vecchio