Lo scandalo è scoppiato all’interno di una discussione sulla pagina Did You Know (DYK) di Wikipedia, scatenando la furia del founder Jimmy Jimbo Wales. Più di un’ombra sulle attuali policy della popolare enciclopedia libera, che avrebbero permesso a uomini di fiducia di piazzare numerosi articoli a pagamento, aggiornamenti alle voci in lingua inglese per soddisfare le esigenze dei signori delle public relation .
Nel mirino due tra i cosiddetti wikipediani residenti ( Wikipedian In Residence ), ruolo ricoperto da editor come intermediari tra istituzioni culturali – in particolare, quelle del progetto GLAM – e la comunità dei contributor della stessa Wikipedia. Da policy interne all’enciclopedia online, i wikipediani residenti non possono risultare in conflitto d’interessi, non abilitati alla modifica degli articoli relativi alle istituzioni curate .
Roger Bamkin, uno dei trustee della divisione britannica della Wikimedia Foundation, avrebbe sfruttato la feature DYK e le stesse risorse del GLAM Project per piazzare ripetuti aggiornamenti prezzolati. Tra i “clienti” dello stesso Bamkin – che sul suo profilo LinkedIn si descrive come un proficuo consulente PR – il governo di Gibilterra, comparso per ben 17 volte in un solo mese tra le modifiche agli articoli dell’enciclopedia .
Il secondo personaggio coinvolto è Maximillion Klein, primo gestore di una società di consulenza chiamata UntrikiWiki . Sul sito web della stessa azienda si legge: “Un articolo positivo su Wikipedia rappresenta una strategia SEO di indubbio valore: è quasi garantita una posizione tra i primi tre risultati sul motore di ricerca Google”. Il conflitto d’interessi appare qui nella sua lampante evidenza.
“Non ero a conoscenza di questo caso, e non ho avuto ancora il tempo per approfondire. È disgustoso”, ha tuonato Jimbo Wales. Secondo il founder di Wikipedia, il piazzamento di un articolo su commissione rappresenta una pratica vietata dalle policy interne al sito. È però vero che non esiste, almeno attualmente, una specifica policy che vieti l’editing a pagamento . Si tratta di una questione etica spinosa, che andrà senz’altro chiarita al più presto.
Mauro Vecchio