Roma – Si respirava quasi un’aria di entusiasmo ieri sulle aiuole nei pressi del palazzo del ministero delle Comunicazioni all’EUR: era l’elettricità che usciva dalle secrete stanze ove sono giunte le offerte di partecipazione al bando per l’assegnazione delle licenze WiMax . In gioco ce ne sono 35.
Ora inizia la fibrillazione: le buste sigillate non verranno aperte subito. Per aumentare la suspence la loro apertura si avrà solo il 30, a fine mese insomma, tra poco più di una settimana.
La conta delle offerte è stata fatta ieri perché proprio ieri alle 13 scadeva il termine ultimo per la partecipazione. Come si ricorderà lo scorso dicembre era stato pubblicato l’elenco delle società che avevano manifestato il proprio interesse, un totale di 48 imprese .
“La presentazione di 29 offerte per la gara WiMax – si legge in una nota diffusa dal ministro Paolo Gentiloni – costituisce una premessa positiva ed importante per la gara che sta per iniziare”. “Grazie al WiMax – continua la nota – avremo più banda larga. È una tappa fondamentale per garantire il diritto all’accesso alla rete come servizio universale. Il governo riconferma in questo modo gli impegni a ridurre il divario digitale ancora presente in molte regioni italiane, ad incrementare la competizione nelle TLC e a favorire l’innovazione tecnologica del nostro paese”.
Come noto, sulla implementazione all’italiana del WiMax, dalle regole della gara fino alla determinazione delle licenze, le contestazioni sono state vivacissime e condite da ricorsi al TAR . La sensazione degli esperti è peraltro che per quanto decisive siano le licenze, in realtà il futuro del WiMax nel Belpaese non dipenderà solo dalle assegnazioni .
I big più visibili tra coloro che hanno presentato le offerte, considerando anche l’uscita di scena di Eutelia sono Telecom Italia , Fastweb e Wind .
Gli altri che hanno presentato offerte sono operatori con mire di copertura spesso regionale: mercurio fvg, brennercom, consorzio bit valley, central com, tourist ferry-boat, temix, medianet comunicazioni, a.f.t., system house, infracom italia, acantho, uno communications, il consorzio ribes (ribes informatica, hal service – lan service – informatica system – tex97 – b.b.bell), teleinform, ariadsl, elettronica industriale, energia e territorio, progetto due, “new telecommunications – memo – fin.se.co.”, “SPA – itq consulting – new television”, trentino network, abruzzo engineering, toto costruzioni generali, “assomax – nettare”, “e-via gruppo retelit”, flynet, dci unipersonale, media p.a., MGM Productions – profit group, city carrier.
Tra queste, MGM Productions è già nota ai lettori di Punto Informatico perché ha a suo tempo contestato la validità del regolamento della gara, in una battaglia nella quale aveva potuto contare sull’appoggio di Altroconsumo e dell’associazione Anti Digital Divide, una battaglia che si è però conclusa davanti al TAR che ha decretato il via libera definitivo alla gara.