San Francisco (USA) – “Questo è l’inizio di una nuova era nella competizione fra Microsoft e Sun “: con queste parole Steve Ballmer è sembrato voler mettere in guardia un avversario con cui il gigante di Redmond ha aperta una partita di vecchia data.
Se Sun e Oracle sembrano essere i due più grossi bersagli, la freccia sparata da Ballmer porta il nome di “Windows 2000 Datacenter Server”, il nuovo sistema della famiglia enterprise che anticipa alcuni elementi della piattaforma .NET al centro degli sviluppi Microsoft.
Windows entra nel mercato delle grandi aziende, ancor oggi dominato dalla famiglia di sistemi operativi Unix. Microsoft dovrà convincere questi grossi clienti ad abbandonare piattaforme ultra-collaudate per passare ad una che non solo dovrà garantire gli stessi canoni di sicurezza, ma aggiungere semplicità d’uso, flessibilità e miglioramenti nella produttività complessiva. Tre cardini su cui ruota la sfida Microsoft e su cui si giocherà la battaglia.
Fra i pilastri che reggono le fondamenta della “top edition” del Datacenter Server si trovano pacchetti come SQL Server 2000, Exchange 2000 Server e Host Integration Server 2000, alcuni disponibili però solo dal prossimo anno. Il collante che tiene unita tutta questa enorme infrastruttura messa in piedi da Microsoft è la strategia .NET, volta ad integrare ogni porzione di sistema con Internet ed i servizi Web, offrendo supporto alle reti wireless, al broadcasting e ai futuri servizi a banda larga.
Sul piano tecnico, Windows 2000 Datacenter Server offre supporto per architetture fino a 32 processori e 64 GB di RAM, caratteristiche per la verità ancora distanti da quelle sfoggiate da Solaris di Sun – capace ad esempio di supportare fino a 512 processori. Tuttavia Microsoft sembra per ora accontentarsi della fetta più grande del mercato enterprise disinteressandosi, almeno per il momento, dei mainframe di nicchia.