Se c’è un software in grado di accendere la nostalgia di chi ha trascorso la seconda metà degli anni ’90 di fronte a un PC e alla prese con una connessione a carbonella, quello è Winamp (ok, ci sono anche eMule e WinMX, tra gli altri, ma non è questo il caso). La notizia di oggi interessa proprio il celebre lettore MP3: la sua versione legacy, quella classica e nota a tutti, arricchita nel tempo dalle skin più improbabili, è appena diventata open source.
Un futuro open source per Winamp
Llama Group, la realtà che al momento gestisce il progetto (dopo una serie di acquisizioni e di cessioni), ha dunque mantenuto la promessa formulata nei mesi scorsi. Il futuro del player è nelle mani della sua community.
Il codice sorgente si trova su GitHub, chiunque è libero di farne ciò che meglio crede, modificandolo e rilasciando versioni personalizzate del programma. A proposito, ricordate quando li chiamavamo programmi e non app?
Sviluppata da Nullsoft e pubblicata nel 1997, più precisamente il 21 aprile, la versione originale di Winamp (che ha poco a che vedere con la sua ultima evoluzione) è diventata in breve tempo uno standard per la riproduzione delle canzoni salvate nel disco fisso, molto prima che facessimo la conoscenza di Spotify e della musica liquida nell’era dello streaming.
Chi desidera scaricare e installare l’incarnazione old style di Winamp, la può trovare sulle pagine del sito ufficiale. E per celebrare degnamente l’evento, tutti ad ascoltare i Chumbawamba, rigorosamente in MP3.
Le origini del lama, diventato un’icona
Perché il lama? La storia è particolare e merita di essere raccontata. È dovuta allo slogan It really whips the llama’s ass
che da sempre accompagna il lettore, un jingle ancora oggi riprodotto al primo avvio. A sua volta, è un riferimento a un brano del cantautore Wesley Willis, dall’album Atomic Records del 1995.