Dopo mesi di indiscrezioni , le ultime delle quali rilanciate da Bloomberg nei giorni scorsi, il crisma dell’ufficialità è stato posto sulle trattative tra la russa Vimpelcom e la cinese Hutchison Whampoa, che controllano rispettivamente Wind e 3 Italia, proiettate verso un futuro comune.
A confermare le negoziazioni in corso è stato l’AD del gruppo russo Jean-Yves Charlier: nel corso di una conference call con gli analisti ha dichiarato che procedono le trattative in vista di una “possibile alleanza paritaria tra Wind e 3 Italia”.
I dati AGCOM che fotografano il panorama italiano aggiornato alla fine del 2014 aiutano ad immaginare il futuro dell’operazione: qualora le trattive dovessero andare a buon fine, il nuovo operatore mobile deterrebbe la fetta più grossa del mercato, sommando il 22,9 per cento del market share di Wind al 10,7 per cento di H3G per un totale di oltre 30 milioni di utenti, capace di superare la quota del 32,2 per cento di TIM.
“Non c’è la certezza che sarà raggiunto un accordo e un’eventuale operazione sarà soggetta, tra le altre cose, a ottenere livelli di debito soddisfacenti al via libera degli organi societari e delle authority”, avverte però Charlier: vero è però che l’operazione determinerebbe il consolidamento il mercato mobile italiano, come già avvenuto di recente sui mercati tedesco, austriaco e irlandese, con benefici in termini di equilibri che hanno saputo stimolare gli investimenti sulle infrastrutture, invece che in termini di offerte al ribasso.
I prossimi tre mesi saranno determinanti per l’andamento delle trattative: ci saranno da discutere i dettagli riguardo alla potenziale struttura azionaria del gruppo e riguardo alla dirigenza, che le speculazioni affidano a Maximo Ibarra, già a capo di Wind, con l’attuale AD di 3 Italia Vincenzo Novari che avrà un posto nel Consiglio d’amministrazione e si relazionerà direttamente con Li Ka-shing, il vertice di Hutchison Whampoa.
Gaia Bottà