Archiviata la pratica Fall Creators Update (FCU) lo scorso ottobre, i programmatori di Microsoft sono ora al lavoro su quelle che dovrebbero essere le funzionalità integrate nelle prossime “major release” del sistema operativo come servizio. Diversamente dalla succitata Build 16299.15, in questo caso si parla di caratteristiche la cui implementazione può rappresentare un’evoluzione significativa dell’esperienza informatica quotidiana di tutti gli utenti Windows 10.
La prima, importante novità presentata da Microsoft si chiama Timeline . Era già stata mostrata durante la conferenza Build 2017 e ora si appresta a diventare parte integrante delle Build provvisorie distribuite ai partecipanti del programma Insider . Il concetto alla base di Timeline consiste nella possibilità, per l’utente, di tenere sotto controllo il flusso di attività passate – file aperti, pagine Web visitate, applicazioni eseguite e via elencando – attraverso appunto una “linea temporale” scorrevole.
La Timeline è pensata per divenire parte integrante di “Visualizzazione attività”, caratteristica ora limitata alla presentazione delle applicazioni aperte e a un pulsante per creare un nuovo desktop virtuale. Ed è una novità che rimanda, almeno in parte, al passato mitologico dello Xerox Alto e alla funzionalità Replay.
La seconda caratteristica più o meno innovativa in arrivo su Windows 10 è indicata con il nome provvisorio di ” Set “, e prevede in sostanza di estendere al resto delle applicazioni usate dall’utente la navigazione a schede – ora quasi esclusiva dei browser Web.
Grazie ai Set, suggerisce Microsoft, gli utenti potranno accorpare programmi differenti usati per lo stesso scopo . Alla riapertura di un documento integrato in un set, inoltre, verrà offerta la possibilità di riaprire tutte le applicazioni usate in precedenza così da rendere il flusso di lavoro trasparente al susseguirsi delle sessioni di utilizzo.
Set è una modifica sostanziale rispetto al tradizionale paradigma “a finestre” a cui sono abituati gli utenti Windows, e non è un caso che Microsoft dica di volerci andare con i piedi di piombo testando la funzionalità con un piccolo gruppo di utenti, limitandola inizialmente al supporto delle sole “app” UWP e rendendola in ogni caso del tutto opzionale .
Dopotutto ora Windows 10 risulta installato su 600 milioni di dispositivi diversi , ha rivelato la corporation, e una parte non trascurabile dei suddetti dispositivi non è un PC ma piuttosto una console Xbox One, un HoloLens on un Surface Hub. Imporre un nuovo paradigma a schede porterebbe in tal senso ad un contraccolpo enormemente più esteso di una qualsiasi riprogettazione del menu Start.