Windows 10 è un aggiornamento gratuito per chi possieda già una licenza Windows 7 o Windows 8, ma non tutti gli utenti potrebbero gradire l’update: ciò nonostante, Microsoft pare abbia iniziato a scaricare su tutti i PC eleggibili per la procedura una copia completa del nuovo sistema operativo . La spiegazione a questo comportamento offerta da Redmond è l’opportunità per chi dovesse decidere successivamente di effettuare l’upgrade di semplificare i passaggi necessari.
L’insolito comportamento è stato segnalato su The Inquirer , che ha chiesto spiegazioni a Microsoft ottenendo le giustificazioni descritte: “Chi ha scelto di ricevere aggiornamenti automatici tramite Windows Update, viene aiutato a rendere i dispositivi aggiornabili pronti con il download dei file necessari se decidesse di aggiornare. Quando l’aggiornamento è pronto, all’utente viene chiesto se installare Windows 10 sul device”.
Più nel dettaglio, precisa un portavoce di Microsoft, “Per coloro che hanno deciso di prenotare l’upgrade a Windows 10 e per chi ha abilitato la ricezione automatica dei Windows Update, predisponiamo i dispositivi all’aggiornamento a Windows 10 scaricando i file necessari per l’installazione futura. Questo ci permette di offrire un’esperienza di upgrade più fluida e allo stesso tempo di garantire che il dispositivo riceva il software più aggiornato”: in altre parole il meccanismo dovrebbe essere attivo solo per chi , più o meno consapevolmente (ovvero c’è chi potrebbe aver cliccato “Sì” pur di liberarsi della finestra di dialogo apposita), ha scelto di prenotare l’ultima versione del sistema operativo appena rilasciata.
Una scelta che non è priva di effetti collaterali : l’immagine ISO pesa da 3 a 6 gigabyte nello storage , una questione ininfluente se si dispone di 1 terabyte di spazio disco ma decisamente più complessa se il dispositivo in ballo è un tablet o un convertibile con a bordo un SSD da 32 o 64GB. In quest’ultimo caso, infatti, si potrebbe esaurire o quasi lo spazio a disposizione per l’archiviazione: senza contare che non tutti dispongono di connessioni veloci o illimitate, circostanza nella quale si potrebbero registrare rallentamenti o peggio blocchi se si raggiunge il limite di banda fissata per il mese in corso.
Microsoft non è la prima azienda a scegliere questa strada : anche Apple in passato faceva lo stesso con iOS, complicando la vita a chi possiede un iPhone o un iPad con 8 o 16GB di spazio di archiviazione. A Cupertino hanno scelto una strada differente, in seguito, anche e soprattutto riducendo in modo significativo la dimensione dei pacchetti di aggiornamento da scaricare e lasciando all’utente finale la decisione su quando farlo. Ci sono poi questioni relative allo storage lasciato libero dai sempre più ingombranti sistemi operativi sempre più accessoriati , ma in questo caso la faccenda è differente.
Per verificare se anche il proprio PC avesse iniziato a scaricare la nuova versione di Windows, basta cercare nella cartella ~BT sul proprio hard disk: lì si trovano i file relativi alle patch che Windows Update scarica, e lì potrebbe esserci anche l’immagine di Windows 10 pronta a essere installata. Per il momento non ci sono indicazioni che Microsoft pensi di cambiare questa procedura.
Luca Annunziata
Aggiornato il 15 settembre per includere la precisazione di Microsoft sulle modalità di download