La corporation di Redmond ha annunciato l’arrivo della “public release” di Windows 10 IoT Core, una delle sette edizioni di Windows 10 pensata per la creazione di codice e progetti software su board di sviluppo economiche e compatibile, almeno per il momento, solo con Raspberry Pi 2 e MinnowBoard Max.
I maker potranno scaricare e usare la prima release pubblica di Windows 10 IoT Core a costo zero , anche se necessiteranno anche dell’accesso a una “macchina di sviluppo” su cui è installata la build finale (10240) di Windows 10 in versione desktop.
La nuova release di Windows 10 IoT Core introduce novità importanti rispetto alle versioni precedenti, inclusi il supporto migliorato per Python e libreria Node.js, un incremento nella performance GPIO su Raspberry Pi 2, supporto per convertitori analogico-digitali (ADC) e chip PWM e le API Universal Windows Platform (UWP). UWP, precedentemente nota come “Metro”, è anche l’unica GUI disponibile su Windows 10 IoT Core.
Tra i problemi che ancora limitano le funzionalità del Windows per schedine ARM/x86 ci sono driver grafici non ancora perfetti, un supporto limitato per le fotocamere/videocamere e la parziale incompatibilità con alcuni marchi di tastiere e mouse USB. Oltre a un PC desktop con Windows 10, l’uso dell’OS “Core” necessita inoltre della disponibilità obbligatoria dell’IDE Visual Studio 2015.
Microsoft pensa a (sotto)sviluppare Windows 10 per adattarlo al mercato delle board di sviluppo e della Internet delle Cose (IoT), una presunta invasione di dispositivi, sensori, RFID e “cose” interconnesse e onnipresenti che secondo le previsioni di Gartner dovrebbero raggiungere il numero di 25 miliardi da qui a 5 anni.
Quale che siano gli sviluppi per IoT e prodotti connessi, a Redmond non hanno intenzione di abbandonare gli utenti di gadget un po’ più simili ai computer propriamente detti: il tanto vociferato aggiornamento (Update 3) per i dispositivi ARM basati su Windows RT arriverà presto (settembre) con alcuni elementi di Windows 10 (Start Menu e lock screen).
Per i PC, infine, c’è la questione aggiornamenti obbligatori che continua a far discutere, a far tremare le vene e i polsi dei professionisti dell’IT e a dare semplicemente fastidio agli utenti finali: i potenziali problemi degli update obbligatori e non rimandabili erano già emersi nei giorni scorsi, e ora un non meglio precisato numero di consumatori denuncia di essere finito in un limbo di “reboot infiniti” a causa del primo update cumulativo di Windows 10 che non viene installato come dovrebbe . La soluzione parziale, in attesa di un fix di Microsoft, è mettere mano al Registro per disabilitare l’update incriminato.
Alfonso Maruccia