Sin dal suo debutto ufficiale sul mercato, Windows 10 ha imposto la nuova politica di Microsoft che prevede aggiornamenti obbligatori per tutti. Alcuni utenti del nuovo OS possono almeno ritardare l’aggiornamento al Fall Creators Update (1709), ma a quanto pare anche in questo caso l’upgrade può verificarsi senza alcun rispetto per le scelte dell’utente.
Microsoft ha deciso in piena autonomia di forzare l’aggiornamento di Windows 10 dalla versione Creators Update (1703) al Fall Creators Update (1709), hanno denunciato alcuni utenti, provocando non pochi grattacapi a chi aveva espressamente bloccato l’upgrade a causa di una compatibilità hardware o per altri motivi più che legittimi.
La corporation di Redmond ha confermato la legittimità delle lamentele da parte dell’utenza, spiegando che il problema si è verificato dopo la distribuzione del “feature update” KB4023814: la patch era destinata alle versioni meno recenti di Windows 10 (1507 e 1511 rilasciate nel 2015), mentre per alcuni utenti del Creators Update (1703) ha portato all’installazione forzata dell’ultima release 1709.
Le “vittime” del nuovo caso di aggiornamento ossessivo-compulsivo di Windows 10 possono sempre tornare alla versione precedente in attesa di tempi migliori, ha spiegato Microsoft, anche se la corporation vorrebbe certamente che tutti gli utenti installassero gli aggiornamenti al “day-one” per usufruire delle protezioni aggiuntive e delle nuove funzionalità dell’OS-come-servizio.
Una delle nuove funzionalità al momento più attese è la possibilità di navigare tra app, software e cartelle con una configurazione a “schede” in una sola finestra, una caratteristica che Microsoft chiama Set e che ha recentemente fatto la propria comparsa nella Build 17063 di Windows 10 distribuita ai partecipanti del programma Insider.
I Set permettono di accorpare in un’unica finestra diverse schede di Explorer, Notepad, Prompt dei Comandi, Powershell e app UWP, una prospettiva unificatrice dall’appeal tutto da verificare sull’utenza mainstream e che può già essere sfruttata oggi, senza upgrade e anche senza Windows 10, grazie alle utility software di terze parti già in commercio .