Microsoft ha chiarito fin da subito che Windows 10 sarà un sistema operativo dedicato soprattutto ai power user, un drastico cambio di rotta dopo il patchwork di interfacce di Windows 8, e che tra l’altro coinvolgerà anche le gesture eseguibili sui trackpad/touchpad dei PC portatili.
L’ennesima anticipazione sulle novità di Windows 10 arriva dalla conferenza TechEd Europe, dove Joe Belfiore ha dato dimostrazione di come funzionano le nuove gesture parlando di comandi touch espressamente pensati per la comodità degli utenti avanzati di computer.
Le gesture di Windows 10 assomigliano molto da vicino a quelle di Mac OS X, e permettono ad esempio di “ripulire” lo schermo da tutte le finestre attive muovendo tre dita sul trackpad dall’alto verso il basso; muovendo in direzione opposta si ripristina il desktop già attivo in precedenza.
Con un movimento laterale delle tre dita si ha invece la possibilità di scorrere i task attivi al momento, e sono disponibili (con gesture o meno) opzioni aggiuntive per lo “snapping” di più applicazioni con la distribuzione delle varie finestre su più monitor; anche in questo caso si tratta di una funzionalità richiesta dai power user, ha dichiarato Belfiore. Entrambe le nuove funzionalità (le gesture aggiuntive e lo snapping multi-monitor) dovrebbero far parte della dotazione di una futura versione di prova di Windows 10 (build 9865).
Microsoft è concentrata sul futuro del suo OS a finestre/piastrelle ma il passato (cioè Windows 7) è duro a morire, anche se per la fine di ottobre (e in tempo per Halloween) è previsto il termine della vendita di licenze per Windows 7 Home ai produttori OEM; nulla cambia, per il momento, per le versioni Professional dell’OS Windows più usato dagli utenti di PC.
Il futuro di Windows potrebbe passare anche per i server ARM , dicono le indiscrezioni, con una versione specifica della omonima versione dell’OS capace di girare sui chip del designer britannico nell’ipotesi in cui l’interesse del mercato per i server ARM si riveli essere concreto e remunerativo.
Passando da Windows alle comunicazioni in tempo reale, infine, Microsoft ha annunciato la volontà di trasformare Skype in uno strumento di comunicazione Web multi-piattaforma e interoperabile grazie all’impiego delle API Object Real-Time Communications (ORTC) per WebRTC sviluppate dal W3C: una novità che non è una novità per gli altri browser e che per giunta contraddice quanto era noto in precedenza sul futuro di Internet Explorer .
Alfonso Maruccia