Il momento del debutto del prossimo aggiornamento di Windows 10 – probabilmente chiamato Spring Creators Update – si avvicina, e dalle versioni preliminari distribuite tramite i canali di Insider emergono ulteriori novità sulle caratteristiche che dovrebbero essere incluse sulla nuova release del sistema operativo-come-servizio.
La recente Build 17623 ha in particolare segnato il debutto del supporto al formato High Efficiency Image File Format (HEIF), una tecnologia che adotta gli stessi algoritmi di compressione del formato video HEVC (anche noto come H.265) per garantire la stessa qualità dei formati tradizionali a una frazione dello spazio.
Con HEIF le immagini possono occupare anche la metà dello storage necessario alle immagini JPEG, e per di più il nuovo formato offre funzionalità particolarmente avanzate come la capacità di codificare “sequenze di immagini”, collezioni di immagini, immagini e video live, contenuti audio, metadati HDR e altro ancora.
Il supporto al formato HEIF sarà inizialmente garantito nella app “Foto” ma solo in modalità “visualizzazione”, ha spiegato Microsoft, e necessiterà dell’installazione delle apposite “media extension” scarcate dallo Store ufficiale di Windows.
Se l’introduzione del formato HEIF troverà estimatori tra gli utenti di Windows 10, di certo in pochi celebreranno l’altra novità degna di nota della nuova build preliminare dell’OS: i link presenti nelle e-mail gestite tramite la app Windows Mail verranno forzatamente aperti con Edge , anche se il browser di default del sistema è impostato su Firefox o Chrome.
Microsoft incensa le qualità di Edge – un browser poco popolare persino tra gli sviluppatori di Redmond – e dice di voler ascoltare il “feedback” della community a riguardo. La corporation del cloud e dell'(ex)mobile non riesce insomma a togliersi il vizietto delle scelte imposte dall’OS all’utente piuttosto che il contrario.
Utilità ipotetica di Edge a parte, con il “nuovo” Windows 10 arriveranno poi nuove opzioni di accessibilità per gli utenti affetti da disabilità, mentre i tempi di attesa off-line durante l’upgrade – quelli in cui l’utente non può lavorare con il sistema – verranno sensibilmente ridotti al costo di un tempo di installazione più lungo.
A fatto infine capolino anche la prima versione preliminare Windows Server 2019 , nuova edizione a supporto esteso (Long Term Servicing Channel o LTSC) dell’OS per workstation che sarà focalizzata su una nuova interfaccia basata su Web nota come Progetto Honolulu, una maggiore integrazione con il sottosistema Linux (WSL) e un supporto migliorato per i container delle app virtualizzate.