Il Patch Tuesday di settembre 2024 porta con sé l’aggiornamento KB5043064 per Windows 10, destinato alle versioni 22H2 (build 19045.4894) e 21H2 (build 19044.4894) del sistema operativo. L’installazione è obbligatoria, come per tutti i pacchetti distribuiti da Microsoft nella seconda settimana di ogni mese. Sul fronte Windows 11 è invece arrivato KB5043076.
Le novità dell’aggiornamento KB5043064 per Windows 10
Per dare il via al download è sufficiente aprire l’utility Windows Update. Chi lo preferisce, può trovare i file di installazione sul portale Update Catalog, per procedere in modalità manuale. Al termine della procedura è chiesto un riavvio del PC, eventualmente da pianificare in un secondo momento per non interrompere il flusso di lavoro.
La novità più importante tra quelle introdotte riguarda un bugfix: risolve il grave malfunzionamento di BitLocker emerso a fine luglio, che in alcuni casi ha messo fuori uso il computer, rendendo impossibile l’accesso. A questo si aggiungono le correzioni riguardanti componenti come Windows Installer, la connettività Bluetooth e altro ancora (per tutti i dettagli rimandiamo al changelog ufficiale).
Microsoft conferma di essere a conoscenza di un due problemi non ancora risolti. Il primo è quello che, ormai da lungo tempo, mostra l’errore 0x80070520
nel tentativo di cambiare l’immagine associata al profilo utente. Il secondo, invece, interessa i PC con dual boot e il mancato avvio di Linux.
A questo si aggiunge l’immancabile lungo elenco di correzioni riguardanti la sicurezza, con le patch per decine di vulnerabilità note, scoperte dai ricercatori, alcune delle quali già forzate dai cybercriminali con appositi exploit.
Oltre 6 PC su 10 sono ancora fermi a Windows 10
Ricordiamo che la fine del supporto ufficiale per W10 rimane fissata tra poco più di un anno, al 14 ottobre 2025. Al momento non sono state annunciate proroghe. Ciò nonostante, questa versione della piattaforma è ancora presente su oltre il 64% (fonte StatCounter) dei computer Windows in circolazione. La quota è in costante calo, ma ancora di gran lunga superiore rispetto a quella del successore W11, che ha da poco superato la soglia del 31%.