Quando il 29 luglio scatterà l’ora di Windows 10, secondo Microsoft saranno parecchi a farsi trovare pronti: 5 milioni di utenti hanno partecipato al programma Insiders per testare la versione preliminare del sistema operativo, milioni hanno già effettuato la prenotazione del nuovo OS direttamente dalla finestra di notifica apparsa sui desktop di Windows 7 e 8 . I numeri, dicono i dirigenti dell’azienda, sono dalla parte di Windows 10.
A convincere il pubblico, seconda una ricerca commissionata dalla filiale italiana dell’azienda di Redmond a Kadence International , è senza dubbio la facilità di aggiornamento e utilizzo del nuovo sistema operativo: la mossa di Microsoft di rendere gratuito l’upgrade per i milioni di macchine in circolazione con a bordo Seven e Windows 8 pare aver fatto breccia nei cuori di molti , oltre il 50 per cento del pubblico intervistato se si parla di addetti ai lavori (ma si viaggia sopra il 30 per cento anche tra tutti gli altri), e questo costituirà un passo fondamentale per la strategia impostata nell’era Nadella.
Nella sua presentazione alla stampa italiana del nuovo OS, Microsoft si è concentrata su alcuni aspetti già molto noti di Windows 10: naturalmente spicca su tutto il nuovo menu Start, una via di mezzo tra quello classico che abbiamo utilizzato da Windows 95 fino a Windows 7, e la schermata Start che invece caratterizza Windows 8. In questo modo è possibile combinare il classico elenco delle app a una serie di piastrelle (le tiles ) che mantengono la loro funzione attiva già vista anche su Windows Phone. Un modo per aumentare le capacità di questo crocevia dell’OS, senza penalizzare la familiarità d’uso dell’intero sistema .
Altro tassello fondamentale è Microsoft Edge : il browser di default su Windows 10, che non sarà portato sulle release precedenti come invece capitava fino a oggi, è stato scritto da zero per essere il più possibile compatibile con gli standard moderni del Web e il meno possibile legato ai vecchi impegni legacy. Questo significa di fatto che ad esempio ActiveX non trova posto su Edge (c’è il “vecchio” Internet Explorer disponibile a bordo per la retro-compatibilità), mentre fanno il loro debutto delle funzioni integrate per i commenti e le annotazione sulle pagine Web che si vanno a integrare ai molti servizi analoghi che hanno debuttato in questi anni per il lavoro condiviso.
Ci sono poi altre funzioni inedite, le vere novità di Windows 10, che Microsoft si augura convincano tutti a fare il grande salto. Ad esempio il fast-boot , che taglia in modo considerevole i tempi di caricamento del sistema operativo al riavvio. Cortana , l’assistente personale che arriva da Windows Phone e consente di gestire molte attività come gli appuntamenti e i promemoria, le ricerche in locale e online, attraverso una casella di ricerca testuale o usando la voce. Windows Hello è lo strumento per l’autenticazione biometrica: se il computer che si utilizza dispone della tecnologia adatta, come quella per il riconoscimento dell’iride, sarà possibile accedere al proprio desktop semplicemente guardando lo schermo.
L’aspetto più interessante, tuttavia, è probabilmente Continuum : Microsoft ha fatto tesoro della (infelice) esperienza di Windows 8, e per 10 ha deciso di offrire un’interfaccia differenziata a seconda dell’uso del prodotto. Grazie al diffondersi dei dispositivi 2in1, il Surface prodotto da Microsoft è un ottimo esempio in questo senso, diverse esigenze si vanno imponendo in diversi contesti: Windows 10 capisce quando si collega una tastiera esterna all’apparecchio e propone di usarlo in versione desktop classica , quella che predilige il mouse come strumento di input. Se invece si afferra il convertibile e si inizia a usarlo come un tablet, il sistema propone di avviare una specifica modalità d’uso: il menu Start diventa la schermata Start simile a quella di Windows 8, le app vengono aperte preferibilmente a tutto schermo, i componenti dell’interfaccia assumono un aspetto più adatto a essere manipolato con le dita.
Basterà tutto questo a rassicurare chi è rimasto insoddisfatto da Windows 8? La scelta di non monetizzare direttamente le licenze di Windows creerà quel ricambio generazionale fondamentale nella strategia Microsoft di arrivare a 1 miliardo di device entro il 2020: portare a Windows 10 il maggior numero possibile di computer significa allargare da subito il bacino potenziale di utenti interessati al nuovo paradigma delle Universal App (quelle, come Office 2016, progettate già per girare sfruttando al massimo la nuova interfaccia cangiante), senza contare i vantaggi in termini di funzionalità e sicurezza garantiti dal dover gestire una piattaforma il più possibile uniforme e moderna.
Windows 8, tecnicamente parlando, non è stato un cattivo sistema operativo: sul piano delle prestazioni ha compiuto un salto in avanti significativo, e lo stesso dicasi per l’architettura. Il suo vero problema è stato sacrificare l’esperienza d’uso a fronte di una scommessa: quella sull’interfaccia touch a tutti i costi, che è stata decisamente perdente in questi anni. Windows 10 pare correggere la rotta e garantisce prestazioni analoghe o superiori al predecessore (tra l’altro razionalizzando anche l’architettura su cui è concertato l’OS, anche grazie all’abbandono del ramo di sviluppo RT che passa sotto l’ala del Mobile): in questo senso i tempi sono maturi per il grande passo, e chi deciderà di passare a Windows 10 difficilmente si pentirà della scelta fatta.
Ci sono 365 giorni di tempo a partire dal 29 luglio per passare gratuitamente a Windows 10 : chi non lo trovasse di suo gradimento avrà poi 30 giorni per tornare indietro senza incontrare particolari difficoltà. Microsoft sottolinea comunque l’importanza di effettuare un backup del sistema prima di effettuare l’upgrade, magari creando i dischi di ripristino tramite le utility comprese nell’OS sia per Windows 8 che per Windows 10. In questo modo si avrà sempre modo successivamente di installare l’ultima versione, anche se si dovesse incappare in gravi problemi hardware che causino perdite di dati.
Luca Annunziata