Il Public Interest Research Group (PIRG), una federazione di organizzazioni non profit che si occupano di difendere gli interessi dei cittadini su temi come la protezione dei consumatori, la salute pubblica e i trasporti, ha lanciato una petizione rivolta al CEO di Microsoft Satya Nadella. L’obiettivo è quello di convincere l’azienda a non interrompere il supporto a Windows 10 nell’ottobre 2025, come annunciato in seguito al rilascio di Windows 113. Secondo il PIRG, questa decisione potrebbe causare il più grande spreco di computer obsoleti mai visto, con gravi conseguenze per l’ambiente e per i consumatori.
Nel 2021, Microsoft ha lanciato Windows 11 come il nuovo sistema operativo che sostituisce Windows 10. Alcuni utenti potrebbero pensare di aggiornare i loro dispositivi Windows 10 a Windows 11 per continuare a ricevere il supporto. Tuttavia, questo non è sempre fattibile.
Con il lancio di Windows 11, infatti, Microsoft ha introdotto dei requisiti di sistema molto più elevati rispetto alle versioni precedenti. Si tratta di un cambiamento inedito per l’azienda, che fino a quel momento aveva mantenuto gli stessi requisiti da Windows 7 a Windows 10. Windows 7, uscito nel 2009, e Windows 10, uscito nel 2015, richiedevano infatti le stesse caratteristiche hardware.
Con l’arrivo di Windows 11, Microsoft ha reso più restrittivi i requisiti per poter aggiornare i dispositivi Windows alla nuova versione. L’azienda ha stabilito che solo i processori prodotti dal 2018 in poi sono compatibili con Windows 11, oltre ad altri requisiti come la presenza del chip TPM. I dispositivi che non rispettano questi requisiti non potranno ricevere l’aggiornamento a Windows 11 tramite Windows Update.
Windows 10, il PIRG si oppone alla fine del supporto: “È uno scempio ecologico”
Il PIRG ha lanciato una petizione indirizzata al CEO di Microsoft Satya Nadella, intitolata “Tell Microsoft: Don’t leave millions of computers behind” (Dite a Microsoft: Non lasciate indietro milioni di computer). L’organizzazione denuncia che circa il 40% dei PC con Windows 10 o versioni precedenti non potrà aggiornarsi a Windows 11 a causa dei nuovi requisiti hardware imposti da Microsoft. Questo comporterebbe il rischio di lasciare milioni di dispositivi senza supporto e di provocare “il più grande salto di computer obsoleti mai visto”.
Aggiornare i dispositivi Windows 10 a Windows 11, anche se non rispettano i requisiti di sistema ufficiali, è un’operazione tecnicamente fattibile ma non alla portata della maggior parte degli utenti di Windows 10. Infatti, richiede di modificare l’installazione e, inoltre, Microsoft ha avvertito che non offre alcuna garanzia se un PC non è compatibile. Questi dispositivi potrebbero anche non ricevere gli aggiornamenti di sicurezza.
Finora, la situazione non è stata così drammatica per i dispositivi incompatibili. Il problema principale è che alcune funzionalità non sono accessibili. Inoltre, gli aggiornamenti delle funzionalità richiedono di verificare nuovamente la compatibilità, il che implica di dover modificare l’installazione ogni anno quando questi aggiornamenti vengono rilasciati.
Estensione del supporto di Windows 10
Microsoft non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica in merito alla fine del supporto di Windows 10. È probabile che l’azienda copi quello che ha fatto quando Windows 7 ha raggiunto la fine del supporto. Altrettanto popolare, Windows 7 ha raggiunto la fine del supporto a gennaio 2020.
Microsoft ha permesso ai clienti aziendali e alle imprese di estendere il supporto fino a tre anni a pagamento. I proprietari di case, invece, non hanno ricevuto questa offerta. Microsoft potrebbe estendere il supporto di Windows 10 per tre anni o anche di più utilizzando lo stesso programma. È probabile, tuttavia, che sarà ancora una volta limitato ai clienti aziendali e alle imprese. Questo lascia ai possessori di Windows 10 Home solo poche opzioni. Alcuni possono passare a Windows 11, se il dispositivo soddisfa i requisiti di sistema.
Altri possono continuare a utilizzare Windows 10, ma questo rappresenta un rischio per la sicurezza, poiché Microsoft non rilascerà più aggiornamenti per il sistema operativo. Il servizio di micropatching di terze parti 0Patch potrebbe venire in soccorso, visto che ha già fatto lo stesso in passato.
L’ultima opzione, almeno per quanto riguarda il mantenimento del PC attuale, è la migrazione a Linux. Questa è una grande opportunità per Linux, soprattutto se qualcuno crea uno strumento per rendere la migrazione il più semplice possibile.
Microsoft si concentra su Windows 11 e sul presunto rilascio di una nuova versione di Windows, forse Windows 12, nel 2024. Se fosse vero, i requisiti di sistema rimarrebbero probabilmente identici a quelli di Windows 11, il che non sarebbe utile ai clienti di Windows 10 e precedenti.