Durante la conferenza Ignite tenutasi ad aprile del 2015, i portavoce di Microsoft lasciarono intendere che Windows 10 sarebbe stata l’ultima versione del sistema operativo. Le cose, poi, non sono andate in questo modo, con l’avvento di Windows 11 e prossimamente con il rilascio di Windows 12. Sulla base di una considerazione tratta dal libro “Windows Internals, Book 1” edito dallo stesso colosso di Redmond, però, si apprende che le intenzioni del gruppo erano precisamente quelle trapelate qualche anno addietro.
Windows 10 poteva essere l’ultimo OS
Andando più in dettaglio, in una delle pagine della pubblicazione, si trova il paragrafo intitolato “Windows 10 e le future versioni di Windows”, in cui si legge quanto segue (che riportiamo in forma tradotta).
Con Windows 10, Microsoft ha dichiarato che aggiornerà Windows a una cadenza più veloce di prima. Non ci sarà un “Windows 11” ufficiale; invece, Windows Update (o un altro modello di manutenzione aziendale) aggiornerà Windows 10 esistente a una nuova versione. Al momento della scrittura, si sono verificati due di questi aggiornamenti, nel novembre 2015 (nota anche come versione 1511, riferendosi all’anno e al mese di manutenzione) e luglio 2016 (versione 1607, nota anche con il nome di marketing di Anniversary Update).
I piani di Microsoft, dunque, erano effettivamente quelli di mantenere Windows 10 vita natural durante, come si suol dire, facendo mutare il sistema operativo tramite i feature update, gli aggiornamenti che in precedenza erano rilasciati due volte l’anno.
Non è dato sapere quando, di preciso, Microsoft abbia avuto dei ripensamenti in merito al futuro di Windows 10 e soprattutto per quale ragione, ma sicuramente l’aggiornamento dei requisiti di sistema che ha introdotto al fine di rendere il suo sistema operativo più sicuro potrebbe essere una delle principali motivazioni.