Microsoft ha risolto il bug che impediva l’avvio di alcune app in seguito all’installazione dell’aggiornamento opzionale KB5043131 del 24 settembre per Windows 10 22H2. L’azienda di Redmond ha comunicato ieri la cifra che gli utenti dovranno pagare per ricevere il supporto esteso dopo il 14 ottobre 2025.
Bug risolto in attesa del fix definitivo
Il bug, introdotto con l’update opzionale KB5043131 del 24 settembre, è presente anche nell’aggiornamento obbligatorio KB5044273 dell’8 ottobre e in quello opzionale (KB5045594) del 22 ottobre. Microsoft ha confermato il problema il 30 ottobre e pubblicato la soluzione temporanea lo stesso giorno.
Dopo l’installazione dell’aggiornamento del 24 settembre, Quick Assist, Microsoft Teams, Windows Narrator e altre app non si avviano se l’utente non è amministratore. Il bug è dovuto ai processi figli delle app che vengono eseguiti con un livello di integrità inferiore.
In dettaglio, le app hanno l’attributo UIAccess=true
nel manifesto del file che viene utilizzato per assegnare privilegi più elevati. Tali app sono eseguite da vari percorsi sicuri, tra cui:
- %ProgramFiles% (incluse le sottoirectory)
- %ProgramFiles(x86)% (incluse le sottodirectory per Windows a 64 bit)
- %systemroot%\system32
- %systemroot%\syswow64 (per Windows a 64 bit)
Utilizzando il tool Process Monitor, gli utenti possono notare che le app vengono eseguite con livello di integrità basso, invece di medio.
Il bug è stato temporaneamente risolto con la funzionalità Known Issue Rollback (KIR). Per i dispositivi aziendali gestiti è necessario installare e configurare uno specifico criterio di gruppo. Al termine deve essere riavviato il computer. Microsoft comunicherà quando sarà disponibile il fix definitivo.