Per installare Windows 11 è necessario rispettare requisiti più rigidi rispetto a quelli di Windows 10. Dato che il sistema operativo funziona senza problemi su computer non recenti, molti utenti usano vari tool per bloccare i controlli sul tipo di hardware. Microsoft potrebbe però renderli inutili con un futuro aggiornamento.
Microsoft bloccherà Rufus?
Quasi tutti i requisiti minimi per Windows 11 sono stati modificati rispetto a Windows 11. Anche se viene indicata una velocità di almeno 1 GHz, il sistema operativo può essere installato solo se è presente un processore AMD, Intel e Qualcomm supportato.
I requisiti più “fastidiosi” sono quelli relativi a UEFI, Secure Boot e TPM 2.0. Per la versione Home è anche necessaria la connessione ad Internet e l’uso obbligatorio di un account Microsoft per il login. Queste limitazioni, introdotte per motivi di sicurezza e affidabilità, possono essere aggirate con vari tool, tra cui Rufus, Ventoy e TPM Bypass.
Un utente, iscritto al programma Insider, aveva sempre installato le build preliminari di Windows 11 su un notebook con processore Intel Core 2 Duo T6500 (lanciato oltre 14 anni fa). Ha quindi scoperto che la build 25905 del canale Canary non può essere installata. Non funziona nemmeno il trucco di sostituire il file install.wim
con quello preso da precedenti build.
Ciò significa che Microsoft ha introdotto un blocco nel codice che impedisce l’installazione del sistema operativo su computer con hardware non supportato. Se gli sviluppatori dei tool non riusciranno a trovare nuovi metodi per aggirare i controlli, l’unica soluzione per gli utenti è l’aggiornamento hardware. In alternativa è possibile installare Windows 10 22H2, il cui supporto termina il 14 ottobre 2025.