Microsoft ha dato il via ai test necessari per l’integrazione in Windows 11 del supporto nativo al comando sudo, già ben noto a chi fa uso di una distribuzione Linux e di un computer macOS. È quello che può, tra le altre cose, intervenire sui file e sulle impostazioni di sistema agendo con i privilegi riservati all’utente root.
Il comando sudo in arrivo su Windows 11?
L’indizio relativo alla novità è stato scovato in una build di anteprima di Windows Server pubblicata sui server di Windows Update nello scorso fine settimana.
Stando a quanto emerso, su W11 farà parte delle funzionalità riservate agli sviluppatori (Impostazioni, Sistema, Per sviluppatori), consentendo ad esempio di gestire le configurazione per le quali sono necessari i privilegi di amministrazione, per la disinstallazione delle applicazioni e altro ancora. Qui sotto uno degli screenshot condivisi dalla redazione del sito Windows Latest.
L’intenzione di Microsoft è quella di permettere la selezione della modalità di esecuzione: in una nuova finestra, disabilitando gli input (non è chiaro in che modo e con quale finalità, forse rendendo temporaneamente inattivi il mouse e la tastiera) oppure inline nella finestra attiva.
Dopo averlo abilitato, il comando sudo dovrebbe essere accessibile dal prompt dei comandi, da PowerShell e da ovunque sia raggiungibile il terminale all’interno del sistema operativo.
Al momento non sono disponibili informazioni in merito alle tempistiche necessarie per il lancio, occorrerà passare da una fase di test, come sempre. La novità potrebbe far parte del pacchetto 24H2 (secondo qualcuno Windows 12) o essere distribuita in modo indipendente, come già fatto in passato da Microsoft per altre funzionalità.
Per esteso, sudo si legge “su do” o “substitute user do” (in passato anche e soprattutto interpretato come “super user do”). Il comando permette di agire come utente root, impiegandone i privilegi di accesso, durante l’esecuzione di un’azione specifica.
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