Un aggiornamento per Windows 11 (versione 23H2) distribuito da Microsoft a inizio gennaio ha accidentalmente portato con sé un bug che oggi la software house ha finalmente risolto. Il problema si è manifestato sui PC degli utenti con più monitor collegati, sottoforma di icone del desktop impazzite e saltellanti in modo casuale tra uno schermo e l’altro, durante l’esecuzione di Copilot. Un’anomalia parecchio fastidiosa, in grado di compromettere l’uso del computer.
Risolto il bug delle icone impazzite su Windows 11 con Copilot
L’update che risolve l’intoppo è stato implementato lato server, dunque non è necessario scaricare né installare alcuna patch correttiva.
Il bug è stato fin da subito considerato tanto grave che Microsoft ha deciso di assegnargli l’etichetta “compatibility hold”. È quella che, in caso di potenziali problemi, impedisce il passaggio a una versione successiva del sistema operativo (in questo caso Windows 11 23H2) o l’utilizzo di una funzionalità (l’assistente Copilot).
L’aggiornamento che ha introdotto il bug è KB5034123, pubblicato il 9 gennaio. Paradossalmente, l’obiettivo principale della sua distribuzione era quello di risolvere un’altra anomalia individuata nelle release precedenti e inerente al Wi-Fi.
Come si legge nella documentazione ufficiale, la soluzione implementata ieri (mercoledì 7 febbraio) ha consentito di revocare lo status “compatibility hold”. È stata così eliminata qualsiasi restrizione a livello di update o funzionalità. Potrebbero essere necessarie fino a 48 ore perché il problema risulti definitivamente scomparso.
Questo vale come già scritto per Windows 11, ma non per Windows 10 22H2, altra versione afflitta dal bug. Microsoft ha comunque affermato di essere al lavoro per rilasciare un altro fix dedicato, nel minor tempo possibile. Il risultato è che, al momento, coloro fermi a W10 con una configurazione multi-monitor potrebbero essere impossibilitati a effettuare l’upgrade a W11. O a utilizzare Copilot.
Si tratta di un’ennesima testimonianza di come, ancora oggi, nonostante i test effettuati e il coinvolgimento degli Insider, la gestione degli aggiornamenti rimanga una questione delicata per la software house.