In quel di Redmond, nessuno sembrerebbe preoccupato del fatto che molti utenti abbiano installato Windows 11 senza passare dall’acquisto di una licenza ufficiale, in altre parole, che lo abbiano piratato. Lo stesso discorso varrebbe per il predecessore, Windows 10. Com’è possibile? Microsoft non fa nulla per contrastare il fenomeno?
Microsoft non si preoccupa se hai piratato Windows 11
A sollevare il polverone è stato Barnacules Nerdgasm, creator piuttosto noto sulle piattforme social, nonché ex sviluppatore senior della software house, pubblicando una serie di post su X in cui afferma quanto segue.
Sapevi che puoi attivare Windows 11 utilizzando un server di attivazione di terze parti su Internet, descritto in decine di progetti GitHub, che Microsoft deliberatamente non cerca di fermare perché, in fin dei conti, vogliono che tu utilizzi Windows 11 perché sei il prodotto!
In altre parole, Microsoft non farebbe nulla per fermare l’impiego dei server KMS (Key Management Service) non autorizzati al fine di attivare le licenze dei propri sistemi operativi, una pratica che non frutta alcun guadagno alla società. Il motivo di un tale approccio, eccessivamente permissivo, sarebbe da ricercare nella volontà di monetizzare in seguito sull’attività degli utenti. In che modo? Attraverso l’inclusione delle pubblicità, ad esempio, sempre più presenti tra menu e schermate, da molti ritenuti un grande fastidio.
Un’altra ragione, non citata espressamente, potrebbe essere quella che punta all’incremento del market share nell’ambito degli OS desktop (guarda le statistiche aggiornate a fine dicembre).
Dal proprio account X, seguito da oltre 100.000 follower, Barnacules Nerdgasm elenca poi le risorse GitHub che permettono di attivare Windows 11 (o Windows 10) con questi metodi, rendendolo di fatto un sistema operativo piratato. Staremo a vedere se, a questo punto, il gruppo di Redmond deciderà di non far più finta di nulla, attuando le necessarie contromisure. Non che ci sia bisogno di ribadirlo, ma è bene sottolineare che la pratica costituisce una violazione dei termini di contratto.