Dopo una presentazione in grande stile a fine maggio e la rimozione delle funzionalità dalla versione 24H2 di Windows 11 nelle settimane successive, Recall è scomparsa dai radar. Microsoft non l’ha abbandonata, almeno in via ufficiale, ma le pesanti critiche ricevute sono state sufficienti per portare al ritiro almeno temporaneo della caratteristica, che oggi somiglia molto a un work in progress ancora lontano dal suo debutto ufficiale.
Windows 11: che fine ha fatto Recall?
La redazione del sito Windows Latest ha chiesto alla software house aggiornamenti sul progetto, ricevendo in risposta il più classico dei no comment: al momento non ci sono nuovi dettagli da condividere in merito.
Sappiamo che il gruppo di Redmond è alle prese con i lavori necessari per far sì che la funzionalità possa garantire il pieno rispetto della privacy, evitando che le modalità previste per la registrazione dei dati sensibili possano esporre le informazioni a qualsiasi potenziale rischio. Le rassicurazioni a proposito dell’impiego della crittografia di BitLocker non sono state sufficienti.
Recall di Windows 11: come funziona
Come si può intuire già dal nome, la funzionalità rappresenta una sorta di linea temporale, che permette all’utente di tornare a uno stato precedente, attraverso una timeline. Così facendo, è ad esempio possibile recuperare in pochi istanti i documenti ricevuti giorni prima oppure i contenuti elaborati in passato, siano essi file di testo, fogli di lavoro o altro. Per farlo, acquisisce di continuo informazioni su ciò che accade sullo schermo, salvandole in locale.
A livello di requisiti, quelli stabiliti da Microsoft per la prima versione di Recall distribuita sono i seguenti: sistema operativo Windows 11 24H2, processore con unità NPU integrata da almeno 40 TOPS (trilioni di operazioni al secondo), 16 GB di RAM e 256 GB di memoria interna. Si tratta, di fatto, di un’esclusiva riservata ai Copilot+ PC sui quali l’azienda sta puntando molto.