Nei giorni scorsi, Microsoft ha annunciato l’arrivo di nuove esperienze
destinate a Windows 11 e, forse mai come in questa occasione, confermato la volontà di infilare l’intelligenza artificiale in ogni angolo del sistema operativo. All’interno di una componente essenziale come Esplora file, ad esempio, con l’arrivo delle Azioni AI. Se la volontà è chiaramente quella di potenziare la piattaforma facendo leva sulle potenzialità di modelli e algoritmi, vale la pena chiedersi se gli utenti siano pronti o comunque ben disposti a un cambiamento radicale in questa direzione. Un cambiamento già in atto, sia chiaro.
L’AI (e la libertà di scelta) in Windows 11
Windows occupa oltre il 71% del market share tra gli OS desktop (fonte StatCounter). Di questa quota, il 43% ha già effettuato il passaggio a W11. Vale a dire che una fetta importante di chi utilizza un computer, lo fa affidandosi alla piattaforma. E, di conseguenza, le decisioni prese dall’alto su come evolverla, ricadono sull’esperienza di utilizzo nel quotidiano.
A far storcere il naso a molti non è tanto la legittima volontà di monetizzare i forti investimenti su questo fronte che hanno visto Microsoft protagonista negli ultimi anni, quanto la pressoché totale mancanza di libertà di scelta. Siamo certi che l’infusione di intelligenza artificiale in Esplora file sia gradita da tutti? E che la pervasività di Copilot non disturbi qualcuno?
Il potenziale dell’AI è fuori discussione, ma la direzione intrapresa dalla software house sembra non tenere in considerazione i feedback di chi vorrebbe un sistema operativo più semplice, classico, votato a una forma virtuosa di minimalismo.
Fa sorridere che, solo pochi anni fa, scrivevamo su queste pagine del progetto Windows 10X riscontrando un notevole interesse. L’iniziativa (abbandonata ancor prima del lancio), per chi non lo sa, puntava a creare un OS leggero, sulla falsariga di ChromeOS, per aggredire proprio quel segmento di mercato dominato dai Chromebook e popolato da chi preferisce un approccio più essenziale al computing.
Il trend: dal cloud al locale
Gli ultimi trend dell’intelligenza artificiale sembrano spingere esattamente nella direzione opposta. Lo si capisce anche considerando come, se fino a tempi recenti l’andazzo portava a delegare al cloud l’esecuzione delle operazioni, con l’avvento delle NPU si tende ad accentrare in locale ogni compito.
Sintetizzando, in pochi anni gli utenti sono passati dal vedere Microsoft promuovere con entusiasmo un sistema operativo minimalista e leggero (10X) al dover forzatamente fare i conti con una piattaforma sempre più AI-driven (termine abusato). Di certo, il cambiamento radicale è frutto di valutazioni attente e approfondite, basate sulle prospettive offerte dal mercato. Altrettanto indubbiamente, però, c’è chi della pervasività di Copilot farebbe volentieri a meno e oggi (ma ancor più domani) fatica sempre più a estrometterlo dalla propria esperienza PC.