Microsoft ha comunicato che Windows 11 potrà essere installato anche sui vecchi PC, ma non verrà probabilmente garantita la distribuzione delle patch. È necessario quindi rispettare tutti i requisiti hardware, uno dei quali è la presenza del TPM 2.0. Alcuni utenti hanno segnalato che, dopo l’installazione della build 22000.176, il gioco Valorant di Riot Games non funziona più in assenza del suddetto chip.
TPM 2.0 obbligatorio anche per i giochi?
TPM (Trusted Platform Module) è un componente hardware che permette di offrire funzionalità di sicurezza, tra cui la generazione e memorizzazione di chiavi crittografiche. Lo scopo principale del chip è garantire l’integrità del sistema in abbinamento a UEFI e Secure Boot. La versione 2.0 è uno dei requisiti hardware necessari per l’installazione di Windows 11. Dopo aver aggiornato la versione preliminare del sistema operativo con la build 22000.176, alcuni utenti hanno iniziato a vedere questo messaggio di errore:
Se il TPM 2.0 non è presente oppure non è stata attivata la voce corrispondente in UEFI (insieme al Secure Boot), il gioco Valorant di Riot Games non viene più eseguito. La software house ha recentemente aggiornato il suo sistema anti-cheat, rendendo obbligatorio il chip. Rispondendo ad un utente su Twitter, Microsoft ha chiarito che il messaggio di errore è dovuto al gioco, non a Windows 11:
This error appears to be coming from the Vanguard app, and not Windows.
— Windows Insider Program (@windowsinsider) September 3, 2021
Valorant funziona senza problemi su Windows 10, quindi sembra chiara l’intenzione di ostacolare la diffusione dei “trucchi”, sfruttando lo stesso requisito hardware di Windows 11. Una simile soluzione potrebbe essere adottata anche da altre software house. Il nuovo sistema operativo sarà disponibile a partire dal 5 ottobre.
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