Il 2024 sarà un anno di novità importanti per Microsoft, in particolare per quanto riguarda i progetti legati al suo sistema operativo e, ancora più nel dettaglio, sul fronte delle novità legate all’intelligenza artificiale generativa. Oggi si torna a parlare del possibile arrivo di Windows 12. È doveroso specificare che, al momento, non ci sono conferme (né smentite) ufficiali in merito alla piattaforma e che altre fonti recenti sembrano invece escluderne il debutto in tempi brevi.
La build 27545 è la prima di Windows 12?
A suggerire che W12 sia stato messo in cantiere è un aggiornamento appena rilasciato nel canale Canary interno che porta l’OS dalla build 26047 alla build 27545. Un balzo in avanti, dal punto di vista prettamente numerico, ritenuto troppo significativo per non far ipotizzare il passaggio a una nuova versione. Tra gli altri, è di questo parere anche XenoPanther, sempre attento a questi cambiamenti. Di seguito il suo post su X.
[Corrected]
There has been a build jump for internal canary!
26047 > 27547— Xeno (@XenoPanther) January 30, 2024
Potrebbe dunque essere all’orizzonte un passaggio di consegne, come avvenuto negli anni scorsi quando dalle build 19*** di Windows 10 si passò alle build 22*** del successore Windows 11.
Ad ogni modo, toccherà comunque prima al Moment 5 di W11, nuovo aggiornamento atteso entro le prossime settimane e già approdato nel canale Beta che coinvolge gli Insider nella fase di test.
Il fattore frammentazione
In vista dell’eventuale lancio di Windows 12, Microsoft dovrà tenere conto del fattore frammentazione. Il riferimento è alla suddivisione degli utenti tra più versioni del sistema operativo in circolazione. Un problema che da sempre affligge Android nel panorama mobile e che potrebbe farsi sentire ancor di più anche in ambito PC.
Secondo i rilevamenti di StatCounter, aggiornati a fine dicembre, il 67,42% di chi utilizza la piattaforma è fermo a W10. Il successore, nonostante la crescita costante, è ancora al 26,54% della quota complessiva. Stupisce poi quel 3,35% di irriducibili che, nonostante il termine del supporto ufficiale e i conseguenti rischi sul fronte della sicurezza, rimangono fedeli al buon vecchio W7.
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