Ora che il ciclo vitale di Windows 7 è ufficialmente giunto al termine, non senza qualche intoppo, c’è chi propone di rendere il sistema operativo open source. La proposta (o provocazione) è stata lanciata nelle scorse settimane dalla Free Software Foundation, senza però a dire il vero suscitare l’entusiasmo del gruppo di Redmond.
FSF: un hard disk per Windows 7 open source
Le oltre 13.600 firme raccolte dalla petizione (ben più delle 7.777 fissate come obiettivo iniziale) hanno spinto la fondazione a compiere un ulteriore passo: nei giorni scorsi un disco fisso riciclato è stato consegnato al quartier generale di Microsoft con la richiesta di copiare al suo interno il codice sorgente della piattaforma prima di rispedirlo al mittente.
Microsoft può rendere Windows libero. Dispone di tutti i diritti legali necessari o dei mezzi necessari per ottenerli. Se lo farà o no è una sua decisione. Nelle ultime settimane abbiamo inviato all’azienda il messaggio che migliaia di persone in tutto il mondo vogliono Windows libero. Ora consegniamo loro il mezzo per farlo.
L’iniziativa, secondo FSF, descrive al meglio l’idealismo pragmatico che sta alla base di ogni sua attività. Anche se non dovesse portare a un risultato concreto. La fondazione fa comunque leva sul fatto che nell’ultimo periodo Microsoft si è sempre più mossa nella direzione dell’open source con iniziative come l’acquisizione di GitHub o un accordo sui brevetti a tutela del mondo Linux.