Come preannunciato lo scorso mese, Microsoft ha rilasciato la prima beta pubblica del Service Pack 1 (SP1) per Windows 7 e Windows Server 2008 R2. Nel contempo BigM ha annunciato una nuova estensione temporale del programma di downgrade a Windows XP.
Il SP1 per Windows 7 non contiene alcuna nuova funzionalità: si tratta sostanzialmente di una collezione di patch già disponibili su Windows Update, a cui Microsoft ha aggiunto alcuni nuovi hotfix. Apparentemente tutto qui, ma numerose voci sostengono che il SP1 migliori anche le funzionalità dedicate alla connettività wireless (Bluetooth e WiFi) e introduca il supporto nativo a USB 3.0.
Come aniticipato , invece, il SP1 per Windows Server 2008 R2 include due novità di primo piano: la tecnologia Dynamic memory , che grazie ad un nuovo sistema di assegnazione e gestione della memoria RAM permette alle aziende di incrementare il numero di macchine virtuali che girano su un singolo server Hyper-V, e la funzionalità RemoteFX, che aggiunge a Remote Desktop Services il supporto alle accelerazioni grafiche e video offerte dalle moderne GPU.
Per maggiori dettagli sul SP1 per Windows Server 2008 R2 si veda questa pagina del sito di Microsoft. La beta del SP1 può essere scaricata da qui , ma solo nelle lingue inglese, francese, tedesco, giapponese e spagnolo: Microsoft avvisa che questa release non è pensata per gli utenti consumer, e non gode di alcun tipo di supporto.
Microsoft non ha ancora fornito alcuna stima sui tempi di rilascio della versione finale del SP1: il periodo più probabile resta il tardo autunno.
E mentre Microsoft continua a sollecitare i suoi clienti aziendali a migrare verso Windows 7, Tammi Reller, vice presidente della divisione Microsoft Windows, ha ammesso che Windows XP si trova tuttora installato sul 74% dei PC business. Sebbene questa statistica fornisca un’idea molto chiara dell’entità del flop fatto registrare da Windows Vista in ambito aziendale, Reller ha voluto mostrare il lato positivo della cosa: l’opportunità, per Microsoft, di accelerare la migrazione dei suoi clienti verso Windows 7.
Ma se da un lato Microsoft ostenta sicurezza, e descrive Seven come il sistema operativo che manderà definitivamente in pensione Windows XP, dall’altro lato – memore dell’esperienza fatta con Vista – sembra non avere più così tanta fretta di sbarazzarsi del suo vecchio – ma roccioso – sistema operativo. A testimoniarlo è l’annuncio con il quale BigM ha esteso fino al 2020, ossia il previsto ciclo di vita di Seven, il periodo in cui gli utenti che acquistano un nuovo PC con Windows 7 preinstallato hanno il diritto di effettuare il downgrade a Windows XP Professional. Dieci anni sono un’enormità in campo informatico, soprattutto considerando che XP ha già alle spalle 9 anni di vita e che, negli ultimi anni, Microsoft aveva già più volte posticipato la data di scadenza del programma di downgrade.
La nuova mossa di Microsoft appare peraltro in contrasto con l’attuale ciclo di vita di Windows XP SP3, il cui servizio di supporto esteso dovrebbe terminare nella primavera del 2014: è probabile che nel frattempo Microsoft o rilascerà altri service pack, o estenderà di almeno altri sei anni il servizio di supporto al SP3. A tal proposito vale la pena ricordare che il supporto a Windows XP SP2 si conclude proprio oggi.
Alessandro Del Rosso