Windows 8 ha appena un mese di vita (commercialmente parlando) ma le discussioni sul futuro aggiornamento dell’OS si fanno già accese. Si discute in particolare sulle tempistiche di distribuzione del prevedibile upgrade, che secondo indiscrezioni interne all’azienda verrebbe rilasciato già il prossimo anno.
Si torna dunque a parlare del fantomatico Windows Blue, progetto già noto da questa estate e che, stando a fonti anonime , sarebbe molto più che una teoria: c’è chi assicura che Blue esiste, che Microsoft ci sta già lavorando e che la sua uscita sul mercato dovrebbe avvenire entro la metà dell’anno 2013 .
Windows Blue rappresenterà l’ ennesima rivoluzione nel modo di fare business che ha sin qui caratterizzato Microsoft, dicono le fonti, poiché coinciderà con la trasformazione di Windows in un vero e proprio brand con uscite annuali più economiche – al pari di quanto già fa la concorrenza (Apple e Google) con i suoi OS.
Il mercato è cambiato, Microsoft sembra essere concentrata sul segmento consumer e ora l’unico dubbio resterebbe quello sulla consistenza dei cambiamenti apportati da Windows Blue: modifiche radicali e nuove funzionalità o semplici bugfix e aggiornamenti cumulativi come già successo in passato con i Service Pack dei Windows per PC desktop?
Sia come sia, gli analisti già prevedono vento di burrasca per la (supposta) nuova cadenza annuale delle prossime versioni di Windows: Microsoft rischierebbe di inimicarsi la sua fetta di clienti più importante, vale a dire le aziende, che poco o nulla vogliono spartire con il mercato consumer e necessitano di cicli di aggiornamento molto più dilatato nel tempo rispetto alla norma dei gadget mobile iterati ogni pochi mesi.
La soluzione? Dividere ancora una volta l’universo Windows in due tronconi , come già succedeva nel 2000 (Windows ME-2000) prima dell’avvento di XP: una versione dell’OS per consumatori con cadenza annuale, un’altra molto più longeva per aziende e grandi organizzazioni.
Chi pensa che, comunque vadano le cose, Microsoft farà sempre meglio in futuro è ovviamente il suo CEO: Steve Ballmer loda il miglioramento di performance di Windows Phone 8, descrive il periodo attuale come un’opportunità di cambiamento senza precedenti e dice che ora in poi Microsoft dovrà essere considerata una società di “servizi e dispositivi”, più che un’azienda che produce software.
A soffrire questa radicale mutazione dell’ex-colosso del software di Redmond sono ancora una volta gli OEM, alleati storici sempre più in frizione con i nuovi interessi di Microsoft: Windows 8 avrà anche piazzato 40 milioni di licenze , ma Asus (il quinto produttore di PC al mondo) sostiene che “al momento la richiesta di Windows 8 non è tanto buona”.
Alfonso Maruccia