Mancano ancora alcuni mesi alla distribuzione finale di Windows 8, e Microsoft intende preparare a dovere il percorso di aggiornamento al suo ultimo OS rivelando i dettagli sui vari piani di upgrade disponibili. Tutti i Windows “NT” più recenti potranno aggiornarsi, i clienti ci guadagnano in funzionalità. E il tasto “Start”? Secondo Microsoft nessuno lo usa più.
I piani di Microsoft per il percorso di upgrade a Windows 8 prevede qualche limitazione stringente per il tipo di architettura (OS a 32-bit aggiornabili a OS a 32-bit, lo stesso per i 64-bit), mentre è più flessibile per il tipo di dati che è possibile trasferire da vecchio a nuovo sistema operativo.
Il passaggio da Windows 7 (Starter, Home Basic, Home Premium, Professional) a Windows 8 (anche “Pro” o “Enterprise”) permette di conservare le impostazioni di sistema, i file personali e le applicazioni installate, quello da Vista con SP1 prevede il trasferimento di impostazioni e file personali. Aggiornando da XP SP3 a Windows 8 verranno invece conservati solo i file personali.
Quello che gli utenti dei “vecchi” Windows non potranno proprio trasferire al nuovo OS sarà il pulsante Start: Microsoft dice di averne deciso l’eliminazione definitiva perché i dati di utilizzo raccolti anonimamente online dicono che nessuno lo vuole più usare – soprattutto dopo l’introduzione della funzionalità di “pinning” di file e applicazioni sulla taskbar con Windows 7.
La scelta di eliminare lo storico pulsante Start resta nondimeno controversa: checché ne dica Microsoft, il numero di utenti che dice di usare (e volere) ancora la funzionalità non appare esattamente modesto.
Alfonso Maruccia