A Redmond dicono di voler semplificare il processo di aggiornamento di Windows 7, il sistema operativo più utilizzato al mondo (soprattutto in ambiente enterprise) che al momento richiede l’installazione di tutte le patch uscite dopo il Service Pack 1 (SP1) una alla volta.
Un processo tedioso, concede Microsoft, visto che l’aggiornamento delle nuove installazioni di Windows 7 deve fare i conti con i cinque anni di update, patch e bugfix rilasciati dalla corporation dopo l’uscita del suddetto SP1. Un processo che però ora cambia, annuncia la corporation, e diventa meno problematico per tutti.
D’ora in poi Redmond distribuirà infatti pacchetti di “Convenience rollup” comprensivi di tutti gli aggiornamenti distribuiti tramite Windows Update dall’SP1 in poi , permettendo l’installazione delle patch in una singola passata sui sistemi Windows 7 SP1 e Windows Server 2008 R2.
Quasi un “Service Pack 2”, insomma, anche se non è proprio la stessa cosa . I rollup delle patch potranno essere integrati all’interno delle immagini-disco per facilitare la reinstallazione dell’OS, e includeranno tutti gli update distribuiti fino ad aprile 2016. Da aprile in poi Microsoft si impegna a rilasciare aggiornamenti periodici per Windows 7, 8.1, Windows Server 2008 R2 SP1, Windows Server 2012 e Windows Server 2012 R2 (divisi tra quelli di sicurezza e non) da installare alla stregua del rollup.
Il nuovo mega-aggiornamento di Windows 7 potrà essere scaricato da Microsoft Update Catalog , un servizio Web che ancora necessita dell’utilizzo di Internet Explorer e che verrà presto aggiornato – promette Microsoft – per funzionare anche con gli altri browser.
La distribuzione degli update per i “vecchi” Windows viene semplificata, mentre la gestione degli upgrade a Windows 10 continua a generare polemiche per il comportamento di Redmond: ora l’OS-come-servizio è diventato un aggiornamento “raccomandato”, e gli utenti poco accorti si ritroveranno con il nuovo sistema installato entro una data predefinita se non cambieranno le impostazioni di default.
La fine dell’offerta all’upgrade gratuito si avvicina, Microsoft fa ancora una volta un’offerta che i suoi utenti non possono rifiutare e il futuro “come servizio” di Windows si prepara a invadere i Menù Start di mezzo mondo – o almeno il mondo che ha deciso di ascoltare le sirene di Windows 10 – con una quantità doppia di advertising sotto forma di “app consigliate”.
Alfonso Maruccia