Redmond (USA) – Ieri Microsoft ha ribadito la volontà di entrare con tutto il proprio peso nel lucroso mercato dei supercomputer, un segmento oggi largamente dominato dalle piattaforme Unix/Linux. Le ambizioni di Microsoft relative a questo settore si erano già palesate lo scorso anno, quando il colosso annunciò la creazione di un team per l’high-performance computing (HPC) e lo sviluppo di una versione “pompata” di Windows Server 2003.
Di supercomputing hanno ieri parlato Bob Muglia, senior vice president per la divisione Server and Tools Business di Microsoft, e Bill Gates, chairman e chief software architect del colosso: il primo, intervenendo al Microsoft IT Forum 2005, ha spiegato le motivazioni e gli obiettivi che hanno spinto Microsoft ad entrare nel mercato HPC; il secondo, in un discorso tenuto presso la conferenza Supercomputing 2005 di Seattle, ha descritto come le innovazioni nell’HPC possano migliorare la collaborazione globale connettendo fra loro scienziati, risorse e dati.
Nel frattempo Microsoft ha annunciato il rilascio della seconda beta di Windows Compute Cluster Server (CCS) 2003, il primo sistema operativo del big di Redmond espressamente progettato per i cluster di server e agli altri sistemi di supercomputing. A dispetto della precedente beta, distribuita ad un selezionato numero di tester, questa nuova release preliminare di Windows CCS è pubblica: il software può infatti essere scaricato da qui previa registrazione al programma di beta testing del prodotto.
Windows CCS gira esclusivamente su processori x86 a 64 bit, come i più recenti Xeon e gli Opteron, ed include tutta una serie di tool per il deployment e la gestione dei cluster, l’integrazione con le esistenti infrastrutture aziendali basate su Windows, e lo sviluppo di applicazioni ottimizzate per l’HPC. La versione finale del prodotto è attesa per la prima metà del prossimo anno.
Microsoft ha anche annunciato l’intenzione di costituire 10 laboratori per l’HPC all’interno di alcune tra le più importanti università del mondo: questi centri per il supercalcolo fungeranno da apripista per l’ingresso di Windows nel mondo dell’HPC e saranno utilizzati da Microsoft e dai partner per collaudare la neonata piattaforma in situazioni reali.
Muglia ha detto che Microsoft è interessata anche alle tecnologie di grid computing, ed in particolare a quelle utilizzate per connettere tra loro ad alta velocità risorse di calcolo e dati, situate in differenti aree geografiche.