Microsoft impedisce agli utenti di cambiare il browser predefinito tramite software di terze parti o la modifica di una chiave nel registro. Il blocco è stato implementato con un driver installato con gli aggiornamenti cumulativi KB5034763 per Windows 10 e KB5034765 per Windows 11 distribuiti il 13 febbraio. È ancora possibile scegliere il browser predefinito nelle impostazioni del sistema operativo.
Microsoft blocca l’accesso al registro
La novità è stata scoperta da Christoph Kolbicz, sviluppatore dei tool SetUserFTA e SetDefaultBrowser che permettono di cambiare le associazioni dei file e il browser predefinito. In seguito all’installazione del driver introdotto da Microsoft, i due tool non funzionano più.
A partire da Windows 8, Microsoft ha aggiunto una protezione per impedire a malware o script di modificare le associazioni dei file e i protocolli URL, utilizzando un hash nella chiave di registro UserChoice. Ad esempio, se l’utente ha impostato Chrome come browser predefinito per gli URL HTTPS, la chiave è questa:
[HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\Microsoft\Windows\Shell\Associations\UrlAssociations\https\UserChoice]
“ProgId”=”ChromeHTML”
“Hash”=”N3eikAB1HhI=”
Kolbicz ha effettuato il reverse engineering dell’algoritmo di hashing per creare i due tool. Dopo aver installato gli aggiornamenti di febbraio, le chiavi di registro non possono essere più modificate (viene mostrato un errore di scrittura). La nuova protezione è stata implementata con il driver UCPD.sys (User Choice Protection Driver).
Lo sviluppatore spiega che il driver può essere disattivato con uno script PowerShell, ma servono i diritti di amministratore. L’operazione non è tuttavia sufficiente. Microsoft ha aggiunto anche un’attività pianificata che abilita nuovamente il driver. Serve quindi un secondo script PowerShell per disattivare o cancellare l’attività pianificata (sempre con i diritti di amministratore).
Il driver impedisce la modifica delle associazioni per HTTP, HTTPS e PDF. Non è chiaro perché Microsoft ha introdotto il blocco. Probabilmente non vuole che i browser di terze parti modifichino l’impostazione predefinita senza passare per le impostazioni di Windows.