Windows e Messenger alla corte dei cloni

Windows e Messenger alla corte dei cloni

Chi vuole scaricare l'ultima versione del programma di messaging di Microsoft? Ma lo sa cosa scarica? L'azienda spiega a PI: a volte qualcuno si confonde. Perché? Perché i cloni non mancano
Chi vuole scaricare l'ultima versione del programma di messaging di Microsoft? Ma lo sa cosa scarica? L'azienda spiega a PI: a volte qualcuno si confonde. Perché? Perché i cloni non mancano

Si formatta e si reinstalla il sistema operativo. Oppure semplicemente ci si collega ad Internet su un computer che non dispone di una copia aggiornata di Windows Live Messenger . Allora si apre il browser e si cerca, con un motore di ricerca qualunque, un sito dove scaricarla: ed è proprio lì che nascono i problemi che molti utenti segnalano a Punto Informatico .

Un esempio di sito che propone il download Navigando sul web, infatti, ci si incontra o ci si scontra con siti che propongono il download di quello che viene comunemente chiamato MSN messenger o, più semplicemente, solo Messenger : ma non sempre il software proposto è l’autentico Windows Live Messenger .

Ad esempio, all’indirizzo new-messenger.com viene proposta una nuova versione, la 9. Eppure l’ultima release ufficiale è la 8.5 , altrimenti detta 2008, tanto che di questa fantomatica versione 9 non c’è traccia sul sito Microsoft. “Quella che questo sito tenta di installare non è una versione ufficiale – racconta a Punto Informatico Luca Colombo , direttore marketing della divisione Online Services Group dell’azienda di Redmond – Ma il nostro invito agli utenti è quello di non farsi indurre al download da parte di siti che non siano quelli ufficiali”. Nel caso specifico, l’applicazione scaricata richiede un codice per installarsi: codice che va richiesto ad un numero telefonico a tariffazione speciale (899), procedura assolutamente estranea al normale iter di installazione di Messenger.

La schermata dell'installazione

Colombo spiega che non è il primo caso in cui qualcuno tenta di sfruttare il brand di Messenger, tra i più conosciuti su Internet: uno dei più noti, e di cui si è parlato anche su PI , è stato quello di CheckMessenger , ma da allora le cose non sono cambiate. “Non possiamo frenare questo fenomeno – chiarisce – poiché quei siti non sono nostri: quello che cerchiamo di fare è tentare di evitare che altrove si promuovano questi siti non ufficiali”.

Dunque Microsoft non può intervenire direttamente : “Non sono strumenti che sono sotto il nostro controllo – prosegue Colombo – e dunque non siamo in grado di verificare quello che terze parti fanno nei confronti degli utenti. Quello che possiamo fare è cercare di rendere più chiaro possibile il messaggio: scaricate Windows Live Messenger solo da messenger.it “.

Una ricerca che restituisce un sito non ufficiale Altra nota dolente sono le estensioni per il programma. Ne esistono alcune, come quelle segnalate dai lettori alla redazione, che consentono persino di tracciare le conversazioni dei propri contatti a loro insaputa. È un problema comune a tutti i programmi di instant messaging che non adottano alcun sistema di cifratura per i messaggi, precisano da Redmond, da dove fanno anche sapere che in ogni caso l’utilizzo è limitato all’interno di una LAN. Ci sono poi anche dei plugin , sviluppati da terze parti, che consentono di applicare un algoritmo di protezione alle chiacchiere, rendendole sicure.

Esistono dunque anche delle estensioni dalle proprietà benefiche: “Sono prodotte da persone che conosciamo, ma non sono supportate o autorizzate ufficialmente – spiega Claudio Grego , product manager di Windows Live Messenger – Se ci accorgiamo che qualcosa non fa bene agli utenti, o che compromettono la stabilità del sistema, di solito entriamo in contatto con l’entità che le sviluppa per arginare il problema: se invece garantisce vantaggi e non provoca danni, non vengono intraprese azioni”.

Le estensioni ufficiali , comunque, come nel caso del programma madre, si trovano soltanto su un sito di Microsoft: gallery.live.com : “Sono tutte verificate e autorizzate da Microsoft – conclude Grego – e possono essere sviluppate da chiunque scarichi l’apposito SDK”.

a cura di Luca Annunziata

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Pubblicato il
6 giu 2008
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