Santa Cruz (USA) – Sono sempre di più gli sviluppatori Windows che decidono di scrivere applicazioni per piattaforme open source, ed in particolare per Linux. Ciò è quanto emerge dall’ ultima indagine semestrale di Evans Data sugli “usi e costumi” degli sviluppatori nordamericani: un’indagine condotta su di un campione di oltre 430 intervistati.
Rispetto ad un anno fa, gli sviluppatori che creano software per Windows sono passati dal 74% al 64,8% , riducendosi dunque di circa il 10%: e nel corso dell’anno, secondo Evans Data, il numero dei programmatori “emigranti” crescerà del 2%.
“Questo declino, inziato un paio d’anni fa, va in larga parte attribuito al crescente numero di programmatori che scelgono di sviluppare software per Linux”, ha affermato John Andrews, CEO di Evans Data. “L’arrivo di Windows Vista sembra aver persino peggiorato l’emorragia, portando un maggior numero di sviluppatori a guardarsi intorno in cerca di alternative meno chiuse e restrittive”.
Dallo scorso anno ad oggi la quota di sviluppatori che hanno abbracciato Linux è passata dall’8,8% all’11,8% , ed il prossimo anno Evans Data prevede che raggiungerà il 16%.
Va sottolineato come, secondo lo studio, praticamente tutti gli sviluppatori che passano a Linux progettano applicazioni server . Nel settore client Windows gode infatti ancora di un dominio schiacciante, e questo sia tra gli utenti finali che tra i programmatori.
Evans Data spiega inoltre che sebbene il numero di utenti di una piattaforma e il numero di persone che sviluppano per quella piattaforma siano strettamente legati tra loro, i trend di crescita non sempre corrispondono: ciò significa che se nell’ultimo anno Windows ha perso il 10% dei programmatori, il numero dei suoi utenti potrebbe essere rimasto inalterato o potrebbe essersi ridotto di una percentuale inferiore. Ad esempio, il fatto che uno sviluppatore crei applicazioni per Linux non significa che questo smetta di usare Windows, magari a casa o sul notebook o all’interno di una macchina virtuale. Fra l’altro, nei dati resi pubblici (l’indagine completa è infatti a pagamento), Evans Data non specifica se e quanti dei programmatori passati a Linux continuino a sviluppare anche per la piattaforma di Microsoft.
Tra gli altri dati d’interesse dello studio c’è che il linguaggio di programmazione in assoluto più utilizzato è Javascript , il cui bacino di utenti è tre volte superiore a quello di PHP, Python e Ruby: quest’ultimo, secondo la società di analisi, è tuttavia destinato a crescere del 50% entro un anno. Altrettanto interessante il fatto che almeno un terzo degli sviluppatori nordamericani utilizzi ormai abitualmente la virtualizzazione , e che circa il 42,5% preveda di adottarla entro il prossimo anno.