Fino a ieri comandi vocali disponibili su ordinari smartphone e cellulari si limitavano fondamentalmente alla possibilità di comporre un numero telefonico presente in rubrica, senza l’uso delle mani. Oggi le cose stanno cambiando sensibilmente. Per stare al passo, Microsoft ha deciso di spingersi parecchio oltre e lo ha fatto già in tempi non sospetti, quando nel lontano 1999 iniziò a studiare la tecnologia con il noto toolkit prodotto da Entropic. Nel 2007 l’azienda acquisì poi TellMe, leader nei sistemi di riconoscimento vocale, scommettendo un altro miliardo di dollari sul concetto di speech recognition. Perché il futuro non può passare solo dal touchscreen.
In occasione del recente SpeechTEK 2010 newyorkese il general manager del Gruppo Voice di Microsoft, Zig Serafin, ha ribadito che la casa di Redmond non considera più il controllo vocale come una funzione collaterale ma come parte integrante dell’interfaccia utente futura, perché nelle prossime periferiche in arrivo sul mercato la voce sarà un elemento determinante. La chiave con cui accelerare i tempi di risposta tra input e output.
Negli ultimi 3 anni, Microsoft ha elaborato e utilizzato questa tecnologia soprattutto per applicazioni specifiche, pensate per le esigenze aziendali, e per accessori dedicati al settore automobilistico. Il sistema infotainment Kia UVO che verrà installato sulle prossime Ford già appare un dimostrazione di forza notevole, visto che con le parole è possibile arrivare a gestire le funzioni dell’autoradio e quelle del navigatore satellitare. Ma il colosso di Redmond ha intenzione di utilizzare questo canale di output in tanti altri ambiti consumer e includerà i comandi via microfono anche in Kinect per Xbox 360 permettendo di controllare determinate funzioni della dashboard, come la riproduzione dei filmati, tramite l’uso delle corde vocali.
Il keynote dello SpeechTEK 2010 ha comunque sottolineato la volontà di inserire il riconoscimento vocale direttamente nel sistema operativo dei dispositivi Windows Phone 7 in uscita.
Il sistema sarà esteso alla gestione totale del telefono, quindi basterà un ordine preciso pronunciato ad alta voce per chiamare un contatto, lanciare un applicazione, cercare una via sulla mappa o avviare una ricerca specifica su Bing. Caratteristiche che, almeno sulla carta, dovrebbero rendere il dispositivo Microsoft più immediato rispetto ai concorrenti sugli scaffali dei negozi.
Sui terminali Google Android è infatti già possibile attivare il sistema voice per qualunque applicazione che includa un campo di testo ma il sistema esige comunque l’uso del touch per attivazioni, conferme e correzioni, risultando alquanto macchinoso. Nelle ambiziose intenzioni di Microsoft c’è invece una totale scrematura dei passaggi che portano al raggiungimento del risultato e una modalità d’uso semplificata che sia basata esclusivamente sulle corde vocali dell’utente.
Roberto Pulito