Firenze – Da sempre nota dolente del mercato dei notebook, ora la pre-installazione di Windows sui portatili in vendita è al centro di una denuncia che l’associazione dei consumatori e degli utenti ADUC ha deciso di scagliare contro Hewlett-Packard .
In un esposto che i legali dell’associazione hanno depositato al giudice di pace di Firenze, l’ADUC chiede ad HP il rimborso delle spese che ha dovuto sobbarcarsi per non aver potuto comprare un personal computer portatile privo del sistema operativo Windows di Microsoft pre-installato sul sistema.
ADUC ha spiegato che la denuncia nasce dalle dichiarazioni che si trovano nell’EULA, ossia nella licenza d’uso di Windows, presente sui computer portatili Compaq distribuiti da HP. L’EULA infatti, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, recita:
“Qualora l’utente non accetti le condizioni del presente contratto, non potrà utilizzare o duplicare il software e dovrà contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del prodotto o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformità alle disposizioni stabilite dal produttore stesso”.
Secondo ADUC, dunque, “non dovrebbe esistere la inscindibilità tra hardware e software: ognuno dovrebbe poter acquistare un PC e, solo dopo , decidere quale sistema operativo utilizzare (per esempio Microsoft “professional” oppure “home edition”, le centinaia di offerte di Linux etc..)”.
L’Associazione sostiene di aver chiesto il rimborso in più occasioni ad HP ma l’azienda ha spiegato, come già hanno fatto in passato pressoché tutti i costruttori del settore, che disinstallando il sistema operativo pre-installato, che è considerato parte integrante del prodotto in vendita, verrebbero meno sia garanzia che assistenza. Nel caso di Compaq, oltre al sistema operativo nel “pacchetto inscindibile” di software è compreso anche Works8, celebre suite di programmi Microsoft.
Oltre a chiedere un rimborso ad HP di 140 euro, ADUC ritiene che questa vicenda riguardi l’intero settore e per questo ha anche proposto un reclamo all’ Autorità garante del mercato perché si valuti “l’abuso di posizione dominante da parte dei produttori di computer”.
Il testo completo della citazione depositata presso il giudice di pace di Firenze è disponibile qui in formato.pdf.