L’installazione di Mac OS X non arriva neppure al 10 per cento del totale dei computer, anche se ormai sfiora il 9. Windows, invece, lo supera di circa dieci volte: messi assieme XP, Vista e 2000, si portano a casa l’ 89,62 per cento delle preferenze globali . Ma è la prima volta, da anni, che il sistema operativo Microsoft scende sotto la soglia psicologica del 90 per cento: una tendenza che si è andata consolidando in tutto il 2008.
A dirlo sono le rilevazioni Net Applications , che puntuali ogni mese rivelano lo stato dell’arte della diffusione dei sistemi operativi sul Web. Linux, iPhone, PlayStation, Wii e FreeBSD tutti assieme non arrivano a valere due punti percentuali: a loro spettano le briciole del mercato, sebbene alcuni valori come quello di iPhone (0,37 per cento) confrontati con quelli della PlayStation (0,04) diano comunque l’idea di quanto certi dispositivi stiano effettivamente attirando l’attenzione degli utenti per veicolare Internet in salotto o in mobilità.
Ma se le quote di mercato altrui restano tutto sommato stabili, in un anno Windows ha perso quasi tre punti percentuali (-2,8), mentre Mac OS ne ha guadagnati più di due (+2,07). Un dato che assume maggiore significato se analizzato alla luce da quanto riportato da Net Applications in merito alle dinamiche con cui si sviluppa il trend: durante le ultime vacanze per il ponte del Ringraziamento negli USA, come in tutte le occasioni simili precedenti, il valore di Mac OS è salito leggermente a scapito di quello di Windows, e lo stesso dicasi per ciascun weekend dello scorso mese.
La spiegazione di questo andamento, che per altro trova conferma anche nei valori fatti registrare dai browser, è che nel contesto casalingo i sistemi operativi alternativi come Mac OS o i browser open come Chrome e Firefox riscuotano maggiore successo che sui luoghi di lavoro, a scapito di IE7 e soprattutto IE6. Qualche giorno di vacanza in più consente al panda rosso di superare quota 20 per cento nel mese di novembre, con IE che scende sotto il settanta, e a Mac OS di far registrare il suo nuovo record di diffusione.
Da notare , inoltre, l’andamento del pensionato XP e del discusso Vista in questo stesso arco temporale: se il primo perde 1,8 punti, il secondo ne conquista solo 1,16. La differenza è dello 0,64 per cento, e corrisponde ad utenti che hanno abbandonato il dismesso XP senza aggiornarsi al nuovo sistema operativo Microsoft : nel frattempo, Windows 2000 registra anch’esso un calo dello 0,16 per cento, mentre Mac OS guadagna lo 0,65 e Linux lo 0,12.
Ma ce n’è abbastanza per far gridare al cambio di tendenza? Di sicuro la sfiducia a cui è andato incontro Vista non ha giovato al marchio Windows, così come il successo della politica commerciale messa in campo da Apple che Microsoft non ha saputo controbattere adeguatamente. Parlare di inversione dei ruoli appare tutto sommato azzardato, visto che Redmond detiene stabilmente una fetta di mercato che, come detto, è pari a dieci volte quella di Cupertino: ma il numero di chi, tra le quattro mura della propria abitazione, sceglie indipendentemente dalle policy aziendali un computer con la mela è un dato che, in prospettiva, acquisisce senz’altro un certo peso per le dinamiche complessive del mercato consumer.