Microsoft fa lo spazzino della app economy in anticipo sul debutto commerciale di Windows 10, sistema operativo universale e onnicomprensivo che includerà una versione riveduta e corretta del servizio Windows Store per il download di applicazioni.
Redmond dimostra di essere consapevole delle condizioni in cui versa la sua “app economy” annunciando un nuovo sforzo per migliorare l'”esperienza” di Windows Store, un’operazione di pulizia che consisterà prima di tutto nella rimozione di quelle app che non rispettano le policy imposte dalla corporation.
Gli sviluppatori (o gli scammer) poco solleciti a modificare quello che non va in una app vedranno la propria creazione eliminata dallo Store, dice Microsoft, mentre per il futuro le nuove app dovranno avere una utilità o contenuti “unici”, icone ben differenziate le une dalle altre, prezzi appropriati rispetto alla funzione e tag descrittivi più precisi.
A parole, Microsoft dice di voler eliminare il fenomeno del bloatware (quando non vero e proprio crapware o scamware) dallo Store di Windows, in passato tollerato per riempire il servizio con un gran numero di app in seguito al debutto assieme a Windows 8.
Per incoraggiare gli sviluppatori, Microsoft ha aggiornato con il supporto a Windows 10 Windows App Studio , un sito Web che promette ai programmatori e agli aspiranti programmatori di creare app in pochi minuti e senza dover scrivere una riga di codice. Il servizio permetterà la creazione di app universali e l’ accesso a nuove funzionalità “cloud” proprietarie di Microsoft come il catalogo musicale di Xbox Music, le mappe di Bing e strumenti analitici avanzati.
Alfonso Maruccia