San Jose (USA) – Costruire una simbiosi più stretta fra BIOS e sistema operativo. E’ con questo obiettivo che Microsoft e Phoenix Technologies, leader mondiale dei BIOS per PC, hanno recentemente stipulato un accordo di collaborazione che, a loro dire, renderà più sicuri, affidabili e semplici da usare i PC e i dispositivi digitali.
Le due aziende lavoreranno insieme per integrare Windows con i BIOS di Phoenix basati sulla tecnologia Core System Software (CSS), la stessa utilizzata per inglobare nel firmware di PC, device mobili e appliance di rete funzionalità più avanzate, quali l’accesso a utilità di sistema e di emergenza e l’ integrazione di tecnologie per la sicurezza e il digital rights management (DRM) .
I progetti a breve termine di Microsoft e Phoenix prevedono, in particolare, che le principali funzionalità di debugging, diagnostica, configurazione e installazione di Windows possano interoperare con quelle integrate nei BIOS CSS, così da migliorare e semplificare, ad esempio, la configurazione delle periferiche, l’inventario dei componenti hardware, l’aggiornamento del firmware, la gestione remota, la manutenzione di sistemi di rete, l’automazione delle installazioni aziendali e il recupero dei dati. Oltre a questo, le due partner sostengono che il loro modello d’integrazione incrementerà la sicurezza consentendo, ad esempio, un migliore controllo dei dispositivi non autorizzati che si connettono ad un sistema.
“Come leader industriali, Microsoft e Phoenix forniranno prodotti software fortemente integrati che porteranno benefici per l’industria e offriranno una migliore esperienza d’uso per gli utenti”, ha affermato Tom Phillips , general manager della divisione Windows Hardware di Microsoft. “Questo è un cambiamento di capitale importanza per l’industria che farà rapidamente migliorare la funzionalità e i metodi di deployment e gestione dei server, dei dispositivi mobili e dei computer desktop. Di fatto, Phoenix sta creando una categoria di software completamente nuova”.
Le due aziende hanno spiegato che la loro soluzione supporterà i processori a 32 e a 64 bit e tutte le più diffuse architetture dei chipset.
Facendo leva sulla propria tecnologia CSS, Phoenix ha recentemente stipulato accordi per integrare nei propri BIOS tool di diagnostica e gestione , scanner antivirus , sistema di antifurto e tecnologia di DRM .
Proprio quest’ultimo componente potrebbe divenire, in futuro, uno dei maggiori punti di contatto fra BIOS e sistema operativo, soprattutto con l’avvento della piattaforma Next Generation Secure Computing Base (NGSCB) di Microsoft.
L’accordo fra Microsoft e Phoenix, accolto con favore da parte di diversi produttori di PC e device consumer, ha suscitato invece perplessità fra chi sostiene che il BIOS dovrebbe limitarsi a fornire, come avviene oggi, solo un nucleo di funzioni base e standard necessarie per avviare e inizializzare l’hardware del PC. E’ questa semplicità, secondo alcuni, ciò che oggi permette a tutti i sistemi operativi di funzionare indifferentemente su qualsiasi PC: nel trasformare il BIOS in qualcosa di più complesso e legato alla piattaforma si rischia – affermano i più scettici – di minare l’affidabilità e la “neutralità” di quello che è il cuore di ogni sistema di elaborazione tradizionale. E’ anche per tale ragione che oggi esistono progetti come LinuxBIOS e OpenBIOS tesi a sviluppare BIOS aperti, portabili e non proprietari.