Cronaca di una morte rinascita annunciata. Come anticipato da Microsoft stessa, Windows XP non finirà ancora in soffitta ma sopravviverà per altri 12 mesi nei computer in vendita sugli scaffali di tutto il mondo: ma, al contrario di quanto fino ad oggi si era compreso, non dovrebbero essere solo i netbook, che pure ormai sono sempre più simili a computer tradizionali, a giovarsi della sua presenza. Anche Windows 7 come Vista offrirà in alcune versioni l’opzione downgrade: e grazie alle oscure trame della licenza, il downgrade potrà tranquillamente essere al più recente Vista o al più vetusto XP.
Inizialmente, la notizia sembrava riguardasse soltanto HP: secondo quanto rivelato da AppleInsider , al produttore statunitense che ad oggi è probabilmente il più grande cliente di BigM sarebbe stata concessa una dilazione nei termini di utilizzo di XP. Non solo però, come accade oggi, nei listini ci potrebbero finire esemplari di desktop o laptop con Windows 5 opzionale: nel nuovo programma di licenze i produttori OEM dovrebbero poter anche iniziare la commercializzazione di modelli già “preinstallati XP” basandosi su non meglio precisate “richieste di mercato”. Se insomma la domanda per la vecchia versione del sistema operativo dovesse rimanere robusta, XP potrebbe tornare ad affiancare Vista e il nuovo Seven nei listini almeno fino alla primavera del prossimo anno.
Come chiarito altrove, in ogni caso, le precedenti vicissitudini di Microsoft in sede antitrust le impongono di applicare le stesse identiche condizioni di fornitura a tutti i suoi clienti OEM: quello che vale per HP, quindi, varrà per Dell, Acer, Lenovo e chiunque altro si rifornisca di sistemi operativi prodotti a Redmond. Analogamente a quanto accade oggi con Vista, ai computer che montino una licenza Business o Ultimate di Seven sarà consentito togliere l’ultima release e passare ad una qualsiasi delle precedenti (persino Windows 95 se fosse questa l’esigenza del cliente): da mettere in conto, tuttavia, che a partire dalla prossima settimana Microsoft cesserà ogni sviluppo di XP , per il quale riserverà solo update di sicurezza fino al 2014, come già comunicato.
Niente fix dunque per eventuali bug che non mettano a rischio l’incolumità delle macchine che montano Windows 5: nel caso nuove versioni dei software in commercio risultassero incompatibili con XP, o lo stesso problema lo ponessero i driver del nuovo hardware, la questione se la dovranno risolvere gli utenti. A parziale consolazione, la prossima versione di Office (la 14, quella che succederà il prossimo anno alla 2007) dovrebbe mantenere la piena compatibilità con XP: in questo modo, la progressiva transizione del vecchio parco macchine e del vecchio software a più recenti allestimenti dovrebbe essere garantita.
La notizia, in ogni caso, seppure non sia un’assoluta novità pone senz’altro alcuni interrogativi: W7, secondo le dichiarazioni di Microsoft, dovrebbe garantire un buon guadagno funzionale e prestazionale rispetto a Vista, tanto da riuscire pure a girare sui piccoli netbook dotati di minor capacità computazionale. Mantenere XP sul mercato potrebbe rivelarsi un boomerang in fatto di immagine, sostengono gli osservatori, almeno per Seven: fino ad oggi chi l’ha provato sembra essere rimasto soddisfatto dell’ultima beta pubblica, dunque non si comprende quale possa essere il motivo di tenere in vita ancora XP.
Nove anni di carriera per un sistema operativo (XP è nato nel 2001) cominciano ad essere davvero troppi: è probabile che BigM interverrà per chiarire meglio il perché di certe scelte, e pure per circostanziare meglio dove e come XP potrà e dovrà essere installato e perché. La carenza di una data certa per il pensionamento di XP potrebbe far nascere qualche dubbio, soprattutto tra chi deve provvedere ad aggiornare ad esempio un parco macchine aziendale: in ogni caso, XP è e resterà di diritto il nuovo recordman in fatto di longevità tra i sistemi operativi di casa Microsoft.
A Windows XP sono rimasti affezionati in molti, tanto da spingere addirittura qualche organizzazione pubblica a formulare la proposta di bandire Vista per tenere con sé il suo predecessore. Tuttavia, come già detto , è in un altro settore che Windows 5 ha fatto e sta facendo faville: il 96 per cento dei netbook venduti , secondo le ultime stime , monta XP come sistema operativo. Ed è solo l’ennesima conquista attribuibile all’OS, vero e proprio cavallo di battaglia di Redmond.
Luca Annunziata