Windows XP: il codice sorgente del leak è autentico

Il codice di Windows XP trafugato è autentico

Il codice sorgente di Windows XP comparso online (insieme a quello di Windows Server 2003) è autentico, manca però di alcune componenti.
Il codice di Windows XP trafugato è autentico
Il codice sorgente di Windows XP comparso online (insieme a quello di Windows Server 2003) è autentico, manca però di alcune componenti.

Il codice sorgente di Windows XP comparso la scorsa settimana su 4chan è autentico. Ad affermarlo NTDEV, informatico statunitense che lo ha compilato verificandone la legittimità. Mancano però componenti come winlogon.exe e parecchi driver. I video pubblicati su YouTube e Twitter a testimonianza di quanto sostenuto non sono più raggiungibili, rimossi in seguito a richieste avanzate da Microsoft.

Windows XP: il leak è autentico, ma incompleto

Lo stesso vale per il source code di Windows Server 2003, anch’esso contenuto nel leak (dove sembra mancare solo winlogon.exe) insieme a quelli di Windows Embedded (CE 3, CE 4, CE 5, CE 7), Windows NT (3.5 e 4) e MS-DOS (3.30 e 6.0). A maggio erano trapelati quelli di Windows NT 3.5 e del software presente sulla prima console della linea Xbox. Nel 2004 toccò invece a Windows 2000 e Windows NT 4.0.

L’analisi del pacchetto relativo a XP ha portato alla scoperta del tema Aqua (nello screenshot qui sotto) prima mai svelato, una personalizzazione dell’interfaccia pensata dal gruppo di Redmond per rendere il sistema operativo simile nell’aspetto a Mac OS.

Il tema Aqua di Windows XP, mai rilasciato

La prima versione di Windows XP è stata rilasciata ormai quasi vent’anni fa, il 25 ottobre 2001. Microsoft ha offerto il proprio supporto ufficiale al sistema operativo per oltre un decennio, fino all’8 aprile 2014. Nonostante da allora sia trascorso parecchio tempo, oggi la piattaforma risulta ancora installata sull’1,22% dei computer desktop o laptop in circolazione (fonte NetMarketShare). Non si può escludere che in seguito al leak questi possano finire nel mirino di malintenzionati nel caso comparissero nuovi exploit.

Fonte: ZDNet
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Pubblicato il
2 ott 2020
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