Seattle (USA) – Un mondo dove i dispositivi parlano la stessa lingua, i PC si controllano dal letto o dal divano, il software desktop mastica codice a 64 bit e Windows dribbla spam e virus. Lo ha descritto Bill Gates durante la Windows Hardware Engineering Conference (WinHEC), un evento in cui, come tradizione, il chairman e chief software architect del gigante di Redmond ha aggiornato la propria visione sul futuro dell’hi-tech e ha mostrato le ultime novità made in Redmond.
Il nuovo e forse più importante tassello che va ad aggiungersi al mosaico di tecnologie di Microsoft, e che rappresenta uno dei passi più concreti verso il concetto di seamless computing , è dato dalla specifica Devices Profile for Web Services , sviluppata da Microsoft insieme a Intel, Lexmark e Ricoh. Tale specifica, basata sugli standard WS-Discovery e WS-Eventing, sfrutta gli stessi concetti e gli stessi standard alla base dei Web service per far sì che i dispositivi connessi ad una rete “si vedano” e comunichino fra loro.
Con Devices Profile, Microsoft e le sue partner stanno dunque tentando di spingere i Web service al di fuori di Internet e del mondo aziendale, dove hanno il compito di favorire lo scambio di informazioni fra servizi, applicazioni e processi di business differenti, e farne i mattoni essenziali per costruire un ponte fra dispositivi digitali anche molto differenti fra loro : computer desktop, periferiche hardware, PDA, set-top box, elettrodomestici intelligenti, ecc.. L’obiettivo è soprattutto quello di semplificare l’installazione e la configurazione di risorse di rete, come le stampanti, o la condivisione di file e dispositivi hardware.
“L’architettura dei Web service fornisce ai dispositivi un meccanismo standard per inviare e ricevere informazioni attraverso una rete senza il bisogno di conoscere quale sistema operativo o applicazione vi sia dall’altra parte”, ha spiegato Microsoft in un comunicato.
Il vice presidente per il Platforms Group di Microsoft, Jim Allchin , ha illustrato le potenzialità di questa nuova tecnologia mostrando come una stampante di rete compatibile con Devices Profile possa essere vista, installata e configurata automaticamente da tutti i computer connessi alla stessa rete. Per i dispositivi mobili, come un notebook o un PDA, è invece possibile, attraverso l’utilizzo di speciali server basati sulla specifica standard Universal Description Discovery and Integration (UDDI), cercare le risorse on-line per categoria e installarle con un solo clic del mouse.
Al WinHEC, sia HP che Canon hanno mostrato alcuni prototipi di stampante già in grado di supportare la nuova specifica plug-and-play, mentre Microsoft ha distribuito un kit di sviluppo, chiamato Network Connected Device Driver Development Kit (DDK), che può essere utilizzato dai produttori per implementare la tecnologia dei Web service all’interno dei propri prodotti.
La tecnologia Network Connected Device rappresenta l’implementazione di Microsoft di Devices Profile, e in Longhorn la si troverà strettamente integrata al sottosistema Windows Plug and Play. C’è da notare, tuttavia, come Device Profile si basi esclusivamente sugli stessi standard aperti alla base dei Web service (i cui mattoni sono costituiti, come noto, da XML e SOAP), e di conseguenza possa essere implementata anche su dispositivi su cui giri un sistema operativo differente da Windows.
La specifica Devices Profile, già sottoposta allo Universal Plug and Play (UPnP) Forum per la sua integrazione all’interno dello standard UPnP 2.0 , dovrebbe arrivare sui dispositivi consumer non prima di due anni: in altre parole, non prima del debutto di Longhorn.
Per illustrare gli scenari aperti dai dispositivi connessi attraverso i Web service, Microsoft ha pubblicato l’articolo ” Connecting Devices with Web Services “.
L’altra tecnologia su cui Gates ha battuto la grancassa è quella dell’hardware e del software a 64 bit.
Gates ha dedicato molto spazio, nel discorso tenuto alla conferenza di Seattle, al computing a 64 bit . Come molti produttori di hardware, anche Microsoft vede infatti in questa tecnologia l’opportunità per rivitalizzare il letargico mercato dei PC.
“Quella che sta traghettando il mondo desktop verso i 64 bit è la transizione tecnologica meno complessa e difficoltosa fra quelle che, negli ultimi decenni, hanno portato l’architettura dei PC agli attuali 32 bit. La velocità con cui questa transizione sta avvenendo ne è la dimostrazione” ha affermato Gates.
Il boss di Microsoft ha sottolineato il ruolo che le architetture x86 con estensione a 64 bit avranno nell’accelerare questo passaggio.
“Da qui alla fine del 2005 passeremo da una situazione in cui sul mercato i chip a 64 bit sono ancora mosche bianche, a quella in cui quasi tutti i processori venduti da AMD e la maggior parte di quelli venduti da Intel conterranno le istruzioni x86 a 64 bit”, ha spiegato Gates.
Un dirigente del colosso ha fatto notare che, fino a pochi anni fa, si pronosticava che i 64 bit sarebbero sbarcati sui PC desktop non prima del 2010. Va ricordato, a tal proposito, come Apple , con i suoi Power Mac G5, sia stata pioniera nello spingere le CPU a 64 bit verso il mercato dei computer desktop.
Microsoft supporterà le CPU Athlon 64 e Opteron di AMD, e i futuri Xeon di Intel con tecnologia Extended Memory 64, attraverso le versioni a 64 bit di Windows XP , la cui prima beta pubblica è stata rilasciata a febbraio , e di Windows Server 2003.
Nonostante gli entusiasmi di Microsoft, alcuni analisti affermano che la diffusione sul mercato mainstream del computing a 64 bit dovrà fare i conti con i tempi di adeguamento del software , che spesso necessiterà una riscrittura quasi completa, e quelli dei driver di periferica, senza i quali i sistemi operativi non potranno sfruttare la nuova generazione di CPU. La stessa Microsoft ammette che la prima versione di Windows XP Edition for 64-bit Extended Systems mancherà di alcuni device driver e non supporterà i programmi DOS a 16 bit (compatibilità che dovrebbe essere aggiunta in una futura versione).
Gates ha detto che fra i maggiori benefici portati dai chip e dai software a 64 bit vi è un significativo incremento dello spazio di indirizzamento , che permetterà finalmente di superare l’attuale barriera dei 4 GB di memoria, e della dimensione dei registri. La prima caratteristica sarà presto fondamentale non solo per i server, ma anche per i PC desktop: basti pensare che, secondo quanto riportato dal sito Microsoft-Watch, le risorse di sistema che Microsoft raccomanderà per Longhorn dovrebbero prevedere, come dimensione “minima” della RAM, 2 GB.
Uno dei ricercatori di Microsoft presenti alla conferenza WinHEC, Jim Gray, ha poi spiegato che i sistemi a 64 bit saranno particolarmente importanti, in futuro, per supportare le nuove tecnologie di comunicazione ad alta velocità , sia quelle utilizzate per le reti, sia quelle utilizzare per i sistemi di I/O interni ai computer.
Microsoft ha anche mostrato alcuni PC di nuova generazione e fornito alcune informazioni sulla roadmap dei propri sistemi operativi.
Microsoft ha svelato alcuni concept PC basati sul Windows Home Computing Concept, una serie di linee guida sviluppate insieme ad HP per la futura generazione di computer da salotto. I prototipi mostrati alla conferenza, su cui girava Windows Media Center, erano dotati di telecomando e di un piccolo display LCD che, anche a PC spento, permette, ad esempio, di programmare la registrazione di programmi TV.
I PC da salotto del futuro prevedono poi l’integrazione di un sintonizzatore per la TV digitale, un dispositivo di autenticazione biometrico, un modem broadband, moduli wireless (Wi-Fi e Bluetooth) e il supporto alla telefonia IP e alla nuova specifica High Definition Audio di Intel (che, fra le altre cose, prevede suono surround 7.1).
Il PC Windows Home si basa, in buona parte, sugli stessi concetti alla base di Athens , un concept PC dedicato agli uffici che Intel e HP presentarono al WinHEC dello scorso anno.
Parlando di Windows, Allchin ha fatto sapere che entro la fine del 2004 Microsoft conta di lanciare sul mercato sette differenti versioni del proprio sistema operativo: Windows XP Tablet PC, Portable Windows Media Center, Windows CE 5.0, Windows Media Center XP Support for Media Center Extender, Smart Phone Pocket PC, Windows XP 64-bit Edition for 64-bit Extended Systems e Windows Servers 2003 64-bit Edition. Per il 2005 il solo rilascio previsto, e promesso, è la prima beta di Longhorn.
Allchin ha svelato che lo sviluppo della versione client e della versione server di Longhorn procede in modo allineato, tuttavia il lancio sul mercato potrebbe avvenire – ed è molto probabile che sia così – in date diverse.
Ai partecipanti del WinHEC Microsoft ha consegnato una nuova versione alpha di Longhorn (che poche ore dopo girava già su Internet) su cui ha fatto girare, durante una presentazione, nuovi software dimostrativi: in special modo, Allchin ha mostrato le nuove capacità grafiche del motore Avalon e alcuni modi per migrare i propri file da Windows XP a Longhorn utilizzando una connessione di rete tradizionale, uno speciale cavo USB e una memoria flash USB.
In concomitanza con il WinHEC, Microsoft ha poi annunciato l’avvio del programma di beta testing per Office Live Communications Server 2005 , nome in codice Vienna, nuova versione della sua soluzione per la comunicazione in tempo reale e la collaborazione.