Sia Microsoft che AMD hanno declinato ogni responsabilità sull’ormai noto problema dei riavvii a catena innescati, su certi PC AMD-based, dall’installazione del Service Pack 3 (SP3) per Windows XP. Microsoft non si è limitata a dichiararsi “innocente”, ma ha anche puntato il dito contro i produttori di PC (OEM).
Il big di Redmond sostiene che certi OEM utilizzerebbero, sui PC con chip AMD, immagini di Windows XP create per PC Intel-based: una pratica espressamente deprecata dall’azienda. “Sebbene l’origine del problema sia complessa, la causa deriva dall’utilizzo, da parte degli OEM, di immagini di Windows XP non adatte ai sistemi con chip non-Intel”, ha spiegato un portavoce di BigM. “Nel 2005 Microsoft ha pubblicato una guida per gli OEM che affrontava esattamente questo problema”.
Stando a Microsoft, dunque, il problema dei riavvii “infiniti” risale ad alcuni anni fa , e per la precisione all’epoca del rilascio dell’SP2: anche in quell’occasione, dice l’azienda, su alcuni sistemi OEM il service pack causava il ripetuto crash del sistema in fase di avvio. Il problema venne descritto in questo articolo della Knowledge Base, tra l’altro aggiornato proprio di recente per attualizzarlo all’SP3.
“Nella maggior parte dei computer è inclusa un’immagine creata dal produttore tramite l’Utilità preparazione sistema (Sysprep), che consente al produttore del computer di generare un’immagine che può essere utilizzata su computer diversi”, si legge nel documento. “Il problema descritto nella sezione “Sintomi” può verificarsi se l’immagine Sysprep originale di Windows XP Service Pack 1 (SP1) viene creata su un computer basato su un processore Intel e se l’immagine Sysprep viene quindi distribuita su un computer basato su un processore non Intel. Con questa configurazione, dopo l’aggiornamento del computer a Windows XP SP2, è possibile che venga eseguito il tentativo di caricare il driver del processore Intel (Intelppm.sys) poiché una chiave del Registro di sistema orfana sussiste dall’immagine Sysprep originale”.
Nel momento in cui Windows XP tenta di caricare il driver intelppm.sys su di un PC AMD-based, il sistema genera un errore irreversibile (la famosa schermata blu) e si riavvia in automatico: la configurazione predefinita di XP prevede che il sistema si riavvi immediatamente dopo ogni crash di sistema (è possibile modificare questa impostazione cliccando col tasto destro su Risorse del computer e poi su Proprietà del sistema -> Avanzate -> Avvio e ripristino ).
Dopo il chiarimento di Microsoft, AMD ha diffuso una breve nota in cui afferma la propria estraneità ai fatti.
“AMD ha reso noto oggi, in seguito ai problemi di reboot derivanti dall’installazione di Microsoft Windows XP Service Pack 3 riscontrati da parte di alcuni utenti su alcuni sistemi dotati di processori AMD, che il problema nasce dal tentativo di utilizzare, su PC configurati con processori AMD, un’immagine del sistema operativo Windows predisposta invece per processori che non sono di AMD”, si legge nella nota. “Si tratta dunque di un problema di configurazione che non riguarda né la piattaforma, né il processore AMD, né il sistema operativo in sé”.
Microsoft e AMD non hanno menzionato il nome degli OEM che avrebbero utilizzato immagini di XP Intel-based su macchine con CPU AMD, ma diverse fonti riportano che la quasi totalità delle segnalazioni riguarderebbe sistemi HP . Quest’ultima non ha ancora diffuso alcun comunicato ufficiale in merito, ma sarebbe prematuro interpretare questo silenzio come un’ammissione di colpa.
Pochi giorni fa, sul proprio sito di supporto, HP ha infatti pubblicato un documento in cui respinge implicitamente le accuse rivolte agli OEM da Microsoft.
“Dopo l’installazione della release iniziale del Service Pack 3 per Windows XP, potrebbe verificarsi una condizione d’errore”, recita il documento. “L’aggiornamento Service Pack 3 copia nel computer un driver Intel per il power management che non si trova nel computer prima dell’update (il corsivo è aggiunto, n.d.r.)”. Se il drive intelppm.sys venisse aggiunto al sistema dall’SP3, come dice HP, c’è chi afferma che Microsoft dovrebbe rivedere le proprie responsabilità nella faccenda .
Ma anche in questo caso, la questione sembra meno semplice di quanto appaia a prima vista. Jesper Johansson, ex program manager di Microsoft ed uno tra i primi tecnici ad aver sviscerato il problema dei crash, spiega sul proprio blog che, anche nel caso in cui fosse l’SP3 a copiare il drive incriminato nel sistema, HP non può essere del tutto scagionata . Il motivo, secondo Johansson, è che su tutti i PC desktop di HP con Windows XP pre-installato esiste una chiave di registro che punta al driver intelppm.sys : a suo dire, tale voce non dovrebbe esistere su di un computer AMD-based. Johansson afferma che potrebbe essere proprio questa chiave a ingannare l’SP3 e indurlo a infilare nel sistema il file “intruso”.
Comunque sia, un portavoce di HP ieri ha suggerito ai propri clienti che utilizzano un PC con processori AMD e sistema operativo Windows XP di installare l’SP3 solo dopo che Microsoft avrà rilasciato la promessa patch.
Il driver intelppm.sys , secondo l’ex manager di BigM, non è però l’unico granello di sabbia a poter inceppare gli ingranaggi di Windows XP SP3. Certi crash del sistema in fase di caricamento di Windows sembrano causati da un BIOS non pienamente compatibile con lo standard ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) e da alcuni driver video di ATI e Nvidia . Nel primo caso, il problema sembra riguardare esclusivamente i possessori di una scheda madre A8N32-SLI Deluxe di Asus equipaggiata con processori AMD: per risolvere il problema, sembra sufficiente inserire un drive USB durante il boot di Windows. Nel secondo caso, le versioni dei driver incriminati non sono ancora state identificate con certezza: c’è chi afferma che gli ATY Catalyst 8.432 e 8.467 siano tra i driver “mal digeriti” dall’SP3.
Sul blog di Johansson si trovano anche istruzioni passo-passo su come far uscire il proprio PC dall’eventuale spirale dei riavvi. Chi lo desidera, può anche contattare l’Assistenza Clienti Microsoft utilizzando le informazioni contenute in questa pagina .
“Il numero di PC interessati da questo inconveniente è sinora minimo. Microsoft prevede di rilasciare un fix entro pochi giorni; cosa più importante, non si sono registrati casi di perdite di dati in conseguenza di questo problema”, informa AMD nella sua recente nota.
In queste settimane sono stati pubblicati su Internet anche i risultati di nuovi test sulle performance dell’SP3 . Tra i più recenti c’è quello pubblicato da ExtremeTech , che mette a confronto le prestazioni dell’SP2 e dell’SP3 per Windows XP con quelle dell’SP1 per Vista, sia con i benchmark sintetici che con i giochi. Il risultato? Nei videogame XP, SP3 e Vista SP1 sono praticamente appaiati, e le differenze appaiono marginali anche nei benchmark PCMark05 e 3DMark06.