Microsoft intende fare appello per la multa da 290 milioni inflitta da una corte statunitense per violazione di brevetto. L’azienda di Redmond aveva utilizzato nelle versioni 2003 e 2007 di Word uno strumento per creare fogli XML personalizzati la cui paternità era però attribuibile alla software house canadese i4i .
Gli avvocati di BigM hanno presentato un’istanza per richiedere che undici giudici della Corte di Appello Federale rivedano il caso, nella speranza di ribaltare la decisione presa a dicembre, che tra l’altro vieterebbe la vendita dei prodotti incriminati a partire da lunedì 11 gennaio.
Office 2010 è immune da pericoli di questo genere, tuttavia la decisione di ricorrere in appello è stata determinata, secondo il portavoce di Microsoft Kevin Kutz, dall’ingente somma da versare come compenso e soprattutto dal fatto che possa costituire un pericoloso precedente: “Siamo preoccupati – ha dichiarato Kutz – che la decisione indebolisca l’autorità dei giudici nell’applicare misure adeguate nel corso di processi simili in futuro”.
Giorgio Pontico