World Sleeping Day: IA di Google per dormire meglio

World Sleeping Day: IA di Google per dormire meglio

Google ha descritto sei funzionalità che sfruttano l'intelligenza artificiale per monitorare la qualità del sonno e fornire utili suggerimenti.
World Sleeping Day: IA di Google per dormire meglio
Google ha descritto sei funzionalità che sfruttano l'intelligenza artificiale per monitorare la qualità del sonno e fornire utili suggerimenti.

Oggi si celebra il World Sleeping Day (Giornata mondiale del sonno), un evento nato per evidenziare i benefici del sonno e promuovere la prevenzione dei disturbi. Google ha pubblicato un elenco di sei funzionalità offerte dai dispositivi Fitbit, Pixel Watch e Nest Hub che possono migliorare la qualità del sonno, sfruttando l’intelligenza artificiale.

Dormire meglio grazie all’IA

Il tracciamento del sonno è disponibile in diversi prodotti. La funzionalità è presente nei dispositivi Fitbit da oltre 15 anni. Sono però migliorati i sensori e soprattutto gli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale che combinano i dati raccolti (ad esempio i battiti cardiaci e i movimenti) per fornire risultati più dettagliati, come la qualità del sonno nelle varie fasi (leggero, profondo e REM).

La tecnologia sviluppata da Fitbit è disponibile anche nel recente Pixel Watch. L’algoritmo di tracciamento determina la fase del sonno e la durata a partire dai battiti cardiaci e dai movimenti rilevati dal sensore ottico e dall’accelerometro, rispettivamente. Utilizzando il machine learning è possibile creare un profilo del sonno associato ad uno specifico animale (ad esempio riccio, pappagallo, giraffa, orso o tartaruga).

Il tracciamento del sonno notturno genera uno Sleep Score che viene mostrato al risveglio. Il punteggio compreso tra 0 e 100 tiene conto della durata del sonno e delle singole fasi. Grazie alla funzionalità Smart Wake è possibile evitare un risveglio brusco dal sonno profondo. Solo se l’utente esce da questa fase verrà attivata la sveglia o la vibrazione.

Nest Hub (seconda generazione) può invece rilevare se l’utente russa o tossisce, analizzando l’impronta acustica. Il dispositivo sfrutta infine i vari sensori (audio, temperatura, luce e radar) per la funzionalità Sleep Sensing che può rilevare i disturbi del sonno, causati ad esempio dai colpi di tosse o dalla variazione di luce nella stanza.

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Fonte: Google
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Pubblicato il
17 mar 2023
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