A Nairobi, il ministro dell’Interno ha ufficializzato la decisione di sospendere l’attività di Worldcoin in tutto il Kenya, per potenziali rischi alla sicurezza pubblica. Al momento, il riferimento è a uno stop temporaneo. Del progetto, messo in campo da Sam Altman (tra le altre cose anche co-fondatore di OpenAI) abbiamo scritto diverse volte su queste pagine. L’ultima volta di recente, in occasione del suo rollout internazionale dopo una prima fase di test.
Il Kenya ferma Worldcoin: timori per la sicurezza
In estrema sintesi, l’iniziativa propone agli utenti la creazione di un’identità digitale (World ID) mediante la scansione dell’iride. L’operazione è eseguita attraverso il dispositivo visibile qui sotto, chiamato The Orb. In alcuni paesi, coloro che accettano l’invito ricevono anche in cambio un token WLD, un asset digitale dal funzionamento del tutto simile a quello di una criptovaluta che potrà poi essere speso o distribuito liberamente.
In un comunicato, il ministro Kithure Kindiki ha affermato che Le agenzie relative a sicurezza, servizi finanziari e protezione dei dati hanno avviato inchieste e indagini al fine di stabilire l’autenticità e la legalità di queste attività
. Dal canto suo, la Worldcoin Foundation che cura il progetto (con sede alle Isole Cayman) ha dichiarato che durante la sospensione in Kenya collaborerà con le autorità competenti in modo da far meglio comprendere quali siano le tutele adottate sul fronte privacy.
La stampa nazionale afferma che circa 350.000 abitanti hanno già accettato di sottoporsi al processo in cambio del token, il cui valore si attesta al cambio a circa 49 dollari. Altri paesi che hanno già manifestato dubbi o perplessità in merito al modus operandi sono Regno Unito, Germania e Francia.
Al momento, The Orb è attiva in 38 città nel mondo. Tra quelle europee figurano Barcellona, Berlino, Bilbao, Lisbona, Londra, Madrid, Monaco, Palma di Maiorca, Parigi, Porto, Siviglia, Valencia e Varsavia. L’elenco completo è consultabile sulle pagine del blog ufficiale.