X ha presentato una denuncia contro il governo indiano guidato da Narendra Modi. Secondo l’azienda di Elon Musk, il Ministero dell’Information Technology ha abusato del suo potere per imporre una censura illegale, chiedendo la rimozione di contenuti dal social network. Nel frattempo, il valore di X è ritornato a 44 miliardi di dollari, grazie ad un nuovo finanziamento.
Scontro legale, commerciale e politico
Lo scontro tra X e l’India è iniziato nel 2021, quindi prima dell’acquisizione da parte di Elon Musk. Twitter non aveva rimosso i contenuti pubblicati durante la protesta degli agricoltori, come ordinato dal governo. Il tribunale di Karnataka aveva anche inflitto una multa nel 2023. A fine febbraio 2024, X è stata costretta a rispettare gli ordini esecutivi per evitare altre sanzioni e arresti.
Il Ministero degli Affari Interni ha introdotto l’anno scorso una piattaforma per consentire agli altri ministeri e dipartimenti di emettere ordini esecutivi di blocco. I social media sono obbligati ad iscriversi alla piattaforma. Nella denuncia presentata da X viene evidenziato che questo sistema non fornisce nessuna garanzia legale. Gli ordini dovrebbero essere emessi solo in determinati casi, come danno alla sovranità o all’ordine pubblico, e prevedere una supervisione da parte degli alti funzionari.
Secondo l’azienda californiana è stato creato un meccanismo parallelo inammissibile che provoca una censura incontrollata delle informazioni in India. L’udienza in tribunale è prevista il 27 marzo.
Donald Trump ha annunciato ieri che applicherà dazi reciproci alle importazioni dall’India a partire dal 2 aprile. Lo scontro si trasferirà quindi nel campo politico e commerciale. Elon Musk potrebbe subire conseguenze per i suoi affari, in quanto vuole portare la connettività satellitare con Starlink e le Tesla nel grande paese asiatico.
Per l’uomo più ricco del mondo c’è anche una buona notizia. Grazie all’ultimo round di finanziamenti da 1 miliardo di dollari, la valutazione di X è ora 44 miliardi di dollari, ovvero la stessa cifra pagata per l’acquisizione. Sono però inclusi i 12,5 miliardi di dollari prestati dalle banche (debiti).