Elon Musk ha speso 44 miliardi di dollari per l’acquisizione di Twitter (oggi X). Dopo un anno, il valore dell’azienda californiana è crollato del 56% fino agli attuali 19 miliardi di dollari. Una corretta valutazione non tuttavia possibile, in quanto X non è più quotata in Borsa. Il calcolo è stato effettuato sulla base delle RSU offerte ai dipendenti.
Problemi finanziari per X?
Elon Musk ha completato l’acquisizione di X il 27 ottobre 2022, pagando 54,20 dollari per azione. In base alle RSU offerte ai dipendenti, il valore era già diminuito a circa 20 miliardi di dollari nel mese di marzo. Ora la valutazione dell’azienda californiana è circa 19 miliardi di dollari, ovvero il 56% in meno rispetto ad un anno fa.
Il calcolo è stato effettuato tenendo conto del prezzo delle RSU (Restricted Stock Unit), ovvero azioni vincolate (trasferibili solo al raggiungimento di determinate condizioni). Solitamente la valutazione è conservativa (inferiore a quella reale), in quanto si riducono i costi per l’azienda e i dipendenti pagheranno meno tasse quando riceveranno le azioni.
Non è possibile quindi stabilire se X è finanziariamente in salute o rischia la bancarotta, come ha più volte dichiarato Elon Musk. Sicuramente la valutazione di 19 miliardi di dollari non verrà molto apprezzata dalle banche. Musk ha ricevuto prestiti per circa 13 miliardi euro per completare l’acquisizione, sui quali deve pagare anche 1,2 miliardi di interessi all’anno.
Diverse scelte sbagliate (o rischiose) hanno causato un crollo delle entrate derivanti dall’advertising. Musk cerca di incrementare i guadagni attraverso gli abbonamenti a X Premium e l’introduzione di nuove funzionalità, come le chiamate audio/video e, in futuro, i servizi finanziari.